Tre scosse da 20mila volt, muore folgorato in pieno centro città mentre tenta un furto FOTO

TERAMO – E’ morto folgorato in pieno centro di Teramo, nell’ex "ospedaletto" di corso Porta Romana mentre tentava di rubare rame. Marcello Merlini, di 51 anni, di Piano Grande di Torricella, non immaginava che all’interno della cabina di distribuzione dell’Enel che serve l’intero quartiere tra circonvallazione Spalato e piazza Dante ci fosse la corrente a 20mila volt. Per lui doveva essere un colpo facile facile, nel rudere di proprietà della Asl al centro di tante polemiche in passato per il suo stato di abbandono e il fatto che fosse pericolante. L’obiettivo era il rame e i cablaggi del quadro elettrico della cabina: ha preso una prima scarica da 20mila, quando ha provato a tagliare la prima volta i cavi, e poi altre due quando è caduto dall’altezza di un piano all’interno della cabina.
Il cognato avvertito con una telefonata dal cellulare della vittima. Ad avvertire i soccorsi è stato un cognato della vittima, che ha ricevuto una telefonata anonima dal cellulare del parente morto: «Mi hanno detto vai a prendere tuo cognato che è morto in fondo al pozzetto dentro la cabina», ha raccontato ai poliziotti della volante. A lui e ai vigili del fuoco il compito della tragica scoperta. Merlini giace in fondo a un cunicolo nel pavimento della cabina, rannicchiato su se stesso, con arti superiori e inferiori bruciati. La scarica ricevuta dal quadro elettrico a cui stava evidentemente armeggiando è stata tremenda e fortissima. Non gli ha dato scampo.
Sono entrati dall’ingresso principale: poi tre scosse da 20mila volt. L’uomo e chi era con lui, uno o forse due persone, sono entrati dall’ingresso principale, quello su corso Porta Romana, nonostante sia protetto (per modo di dire) dall’impalcatura che dovrebbe garantirne la stabilità, visto che è da tempo pericolante. Hanno forzato il vecchio portone e una volta all’interno hanno raggiunto il piano superiore, percorrendo quasi duecento metri fino al fondo della struttura, al piano superiore. Hanno praticato un foro in un muro divisorio, dove c’era il vecchio quadro elettrico dell’ospedaletto, oggi disattivato. Ma i collegamenti, oltre l’intercapedine, sono attivi e quando ha tentato forse di tagliare i cablaggi ha ricevuto la prima scossa che lo ha tramortito, facendolo precipitare dal buco all’interno della cabina, sui cavi dell’alta tensione, dove ha ricevuto altri due tremendi colpi di corrente che lo hanno bruciato.
La corrente è andata via tre volte nel quartiere. La morte dell’uomo risalirebbe all’incirca alle 13 di oggi e proprio in concomitanza del black out che ha colpito il quartiere. Alcuni residenti hanno riferito che la luce è andata via a intermittenza tre volte nel giro di pochissimi secondi, forse proprio mentre il 51enne teramano veniva colpito dalle scariche ad alto voltaggio.