Il pilota è annegato: respirava nonostante le gravi fratture. Ecco la sequenza dello schianto in volo

TERAMO – E’ stata la sindrome da annegamento la causa principale della morte di Marco Ricci, il pilota 47enne senese che ha perso la vita nell’incidente aereo di Tortoreto domenica pomeriggio nel corso dell’Air Show prologo dell’esibizione delle Frecce Tricolori. E’ quanto sarebbe emerso dall’autopsia sulla salma in corso all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo eseguita dall’anatomopatologo Antonio Tombolini. L’annegamento è forse però conseguenza dello stato di incoscienza sofferto dal pilota, incastrato all’interno dell’abitacolo del suo aereo acrobatico, a causa del primo violento impatto con l’altro aereo del team ma soprattutto del secondo, violentissimo, con la superficie dell’acqua e poi con il fondo sabbioso del mare dove il suo aereo si è conficcato. Solo esami approfonditi e tossicologici potranno però escludere che il pilota abbia sofferto un improvviso malore tale da fargli perdere il controllo del mezzo e dunque provocare la collisione in volo. Intanto nel pomeriggio il sostituto procurtore Stefano Giovagnoni ha effettuato un primo sopralluogo con il consulente aereonautico incaricato di svolgere la perizia sui resti dei due aerei, ricoverati negli hangar dell’aviosuperficie di Corropoli. L’ingegnere Tarcisio Carollo, esperto di volo acrobatico, ha fatto una prima valutazione dei materiali e nella prossima settimana sarà di nuovo col pm per individuare il percorso tecnico peritale per arrivare in tempi brevi all’individuazione di una dinamica reale dell’incidente e delle sue probabili cause. Il perito avrà a disposizione piani di volo, documenti tecnici dei velivoli, ma anche filmati e foto, soprattutto le immagini delle telecamere Go-Pro montate sui due aerei e le tracce Gps dei percorsi effettuati: il tutto verrà analizzato con sofisticati software di elaborazione che potranno ricostruire le dinamiche del tragico schianto.

La sequenza-choc. Ci sono tra le tante foto e filmati scattati e girati in quei drammatici minuti alcune immagini ravvicinate dello schianto in volo che dicono molto e che chiariscono meglio, anche per gli investigatori, la dinamica dell’incidente. Sono quelle di Guglielmo Latini, pubblicate sul suo profilo Facebook (e da cui sono tratte quelle pubblicate qui), che testimoniano il volo a specchio, il contatto, lo schianto, la caduta verso l’acqua ma soprattutto le conseguenze che il velivolo di Marco Ricci, e lui a bordo, hanno riportato: la carlinga è schiacciata, il cupolino dell’abitacolo vola via, la coda si piega in una forma anomala di lamiera, le ali si spezzano. E’ facilmente presumibile che il pilota sense abbia riportato gravissime conseguenze proprio in questo primo impatto, quasi fatali, diventate ancora più gravi quando l’aereo ha spezzato il fronte d’acqua, inabissandosi e conficcandosi nella sabbia in un tratto poco profondo.