Arresto-bis Rosci, Rifondazione accusa: «Ennesima violenta ingiustizia»

TERAMO – E’ cura la nota di Rifondazione Comunista sull’arresto-bis di Davide Rosci, tornano in cella sabato sera per la notifica dell’ordine di carcerazione dopo la sentenza definitiva della Cassazione sugli scontri di Roma dell’ottobre 2011. Per il Partito l’arresto «rappresenta l’ennesima violenta ingiustizia nei suoi confronti. E’ il frutto di una sentenza che punisce un innocente e condanna la “lesa maestà” con sei lunghi anni di carcerazione. Davide – dice Rifondazione di Teramo – è stato punito per aver deciso di manifestare ed essere rimasto coinvolto in scontri di piazza senza danneggiare o distruggere alcunché o ferire nessuno, ma semplicemente perché quel giorno alcuni appartenenti alle forze dell’ordine hanno avuto la peggio e, allora, bisognava trovare dei colpevoli e fargliela pagare, a prescindere dalla realtà degli eventi». A Rifondazione viene facile un parallelo con un’altra vicenda che sta affrontando la sua fase penale di fronte alla giusitizia, il crac della Banca Tercas: «Sei anni sono molti di più di quelli che forse si prenderanno i responsabili del fallimento della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, semmai verranno ritenuti responsabili – è scritto nella nota – pur avendo creato dei danni al territorio teramano inestimabili, sia nei confronti del tessuto economico, sia nei confronti di tanti risparmiatori truffati. Tutto ciò però non conta, l’importante è sbattere in galera per sei anni chi viene accusato di resistenza a pubblico ufficiale e devastazione, senza aver devastato nulla. Rifondazione Comunista condanna la violenza soprattutto quella di chi, come il governo Renzi, con la forza di leggi e provvedimenti iniqui e affamatori, nega il diritto ad una vita dignitosa, figuriamoci un futuro». E il partito conclude con un impegno: «Davide è un nostro compagno. Non lo lasceremo mai solo».