Sciopero Team, adesione totale dei dipendenti: città nell'immondizia

TERAMO – Una città in ginocchio, che si è svegliata nell’immondizia. L’adesione totale allo sciopero è stata totale da parte dei dipendenti della Teramo Ambiente. Al lavoro ci sono soltanto i due che sono stati ‘precettati’ per garantire i servizi essenziali. Questa mattina i sacchi e sachetti neri e i mastelli grigi del rifiuto secco indifferenziato fanno parte dell’arredo urbano, lasciati desolatamente in strada, sotto ogni numero civico, agli incroci e su campi e spiazzi della Coppa Interamnia, la cui afollata presenza ha amplificato e reso ancor più drammatico questo sciopero. Che è stato un vero e proprio atto di forza dei sindacati e del personale. La protesta per i difficili rapporti sindacali, quando non addirittura assenti, è riuscita anche oltre il prevedibile e adesso costituisce cuneo ulteriore sulla gestione della municipalizzata, che non mancherà di tornare nei discorsi e nei confronti tra la politica (leggi amministrazione comunale ovvero sindaco che tiene i rapporti con la Team) e l’azienda dell’igiene ambientale. Da questa notte alle 3.30 gran parte del personale del primo turno si è ritrovato al picchetto dinanzi alla sede operativa di Carapollo, dove si sono trattenuti in assemblea permanente fino a tarda mattinata.
Momenti di tensione con l’amministratore delegato. Alle 4 si è visto anche l’amministratore delegato di Team, l’avvocato Luca Ranalli, che è rimasto un pò in zona. Una presenza che ha incuriosito i più e soprattutto i sindacalisti. Non c’è stata interlocuzione ma solo contatti personali con alcuni dipendenti. La lettura di questa presenza è varia: provocazione? Controllo? Verifica sul campo del ‘peso’ sindacale? Ben più teso il secondo round, quello che si è verificato verso le 10.30, e che ha scomodato anche l’intervento di carabinieri e Digos della polizia di Stato. Gli scioperanti avevano posizionato un gazebo all’interno della sede operativa e questo è stato impedito dal dirigente Team: ne è nata una discussione, superata dalla mediazione delle forze dell’ordine. Il gazebo è stato spostato nell’area del parcheggio e tutto si è risolto.