TERAMO – Presentata la mozione di sfiducia all’Assessore alla sanità Paolucci ci si prepara a un ostruzionismo serrato in Aula e Commissione su Punti Nascita e Ticket. I Consiglieri regionali si Forza Italia sono pronti a difendere le proprie ragioni degli abruzzesi in vista del prossimo Consiglio regionale in programma martedì 14 luglio; questa mattina, nel corso di una conferenza stampa sono state illustrare le proposte e le battaglie del partito di opposizione. “Su temi fondamentali come la Sanità – ha esordito il vice Presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti – questo governo regionale sta dimostrando confusione e approssimazione; sappiamo benissimo che bisogna riformare il sistema e sicuramente non siamo un cartello del “no” avendo anche amministrato ma non possiamo rimanere impassibili di fronte a questo modo di prendere decisioni sulla chiusura dei Punti nascita, sui pronto soccorso e sulla compartecipazione. Non c’è nessun disegno organico né un chiaro punto di arrivo, non si comprende quale dovrebbe essere la Regione che sarà riconsegnata agli abruzzesi alla fine di questo percorso. Il nostro lavoro continuerà ad essere responsabile e mirato alla riduzione del danno; la situazione è sotto gli occhi di tutti e dimostra che il governo D’Alfonso vive alla giornata e porta avanti scelte stocastiche, casuali, senza un quadro d’insieme, a danno degli abruzzesi”. “Abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti di Paolucci – spiega il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo – perché si è reso responsabile di un comportamento irrispettoso della volontà del massimo organo rappresentativo della Regione e falso nei confronti della Conferenza dei Capigruppo. Il 30 giugno scorso nel corso della riunione, mentre i nostri tecnici smontavano le tesi della maggioranza, Paolucci rispondendo a una mia precisa domanda spiegava che non erano stati adottati provvedimenti che disponevano la chiusura dei Punti nascita. Assolutamente falso perché il giorno prima era stata firmata la chiusura di Atri, il giorno stesso, il 30 giugno, quella di Penne mentre il 3 luglio è arrivato il provvedimento per Ortona. Siamo di fronte a un affronto all’intelligenza degli abruzzesi corroborato dal fatto che il Commissario ad acta, su mia richiesta, ha convocato il Comitato del percorso nascite addirittura per il 9 luglio: un’altra presa in giro perché i Punti nascita erano già chiusi. Voglio ricordare che 3 giorni fa il sottosegretario alla Sanità Di Filippo ha confermato le nostre tesi: i Punti nascita oltre i 500 parti sono fuori dalle chiusure (quindi Atri e Ortona) così come è possibile una deroga per Penne e Sulmona da considerarsi tra le nelle zone montane e disagiate. Questo appiattimento, questo arrendersi alle direttive ministeriali, significa che saranno accettati i dettami del Decreto Lorenzin e questo vuol dire che in Abruzzo resteranno solo 2 ospedali. Intanto ci avevano garantito che entro luglio saremmo usciti dal Commissariamento ma ciò non avverrà e più avanti ne spiegheremo i motivi”. “Per martedì prossimo è in programma una mobilitazione popolare di sindaci, comitati e cittadini per dire no alla chiusura dei punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona, strutture che possono essere messe in sicurezza con costi contenuti – aggiunge il Capogruppo Lorenzo Sospiri – mentre in Aula continueremo l’ostruzionismo sui ticket per la compartecipazione e per questo abbiamo riscritto il Regolamento. Stiamo parlando di 16 milioni di euro che gravano su Comuni e utenti e la nostra è una battaglia per la salvaguardia dello stato sociale e delle amministrazioni locali. Noi proponiamo di garantire ai Comuni un contributo, certo e complessivo, per la compartecipazione; anticipare le somme da erogare previa rendicontazione delle prestazioni; non espropriare le pensioni lasciando una quota per il pagamento delle spese extra ricovero; evitare di far gravare sui Sindaci l’attività di recupero di eventuali rette non pagate; calibrare il regolamento sulla base dei dettami del nuovo Isee, in modo da garantire equità nei pagamenti e impedendo che i cittadini a basso reddito si trovino a fronteggiare un autentico salasso. L’obiettivo è ridurre i danni evitando che i Comuni falliscano, pertanto vogliamo la copertura del 100%. La maggioranza nello strano intento di farsi auto-ostruzionismo ha provato ad apportare alcune modifiche ma noi, per far valere le nostre ragioni, che sono quelle di tutti, battaglieremo sia in Consiglio sia in Commissione”.
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