No-triv: Abruzzo e altre 5 Regioni contro

TERAMO – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise fanno fronte comune in difesa dell’Adriatico e dello Ionio. Si sono riuniti a Termoli, per concordare una linea comune in difesa dell’ambiente marino a rischio trivellazioni a seguito dello Sblocca Italia, i presidenti delle Regioni Abruzzo (Luciano D’Alfonso), Basilicata (Marcello Pittella), Molise (Paolo di Laura Frattura), Puglia (Michele Emiliano), il vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, e per la Calabria l’ assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo. I presidenti hanno confermato il loro no netto ad opere di trivellazione nei mari Adriatico e Ionio, ribadendo comunque l’intenzione comune di avviare un dialogo con il Governo. La posizione di confronto, per le Regioni, rimane prioritaria, anche se le stesse sono pronte a valutare la praticabilità, quale estrema ratio, di tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Nel corso della riunione è stata messa in evidenza, in un’ottica di difesa globale delle coste adriatiche, l’importanza della partecipazione dell’europarlamentare Ivan Jakovcic a testimonianza dell’attenzione transnazionale che il tema delle trivellazioni in mare richiama. In questo senso Jakovcic ha invitato le Regioni a farsi portavoce presso il Governo per elaborare una nuova strategia di sviluppo dell’Adriatico in chiave europea in grado di favorire una crescita compatibile con l’ambiente. Prima occasione di confronto con il Governo sarà il prossimo 29 luglio, quando al Ministero dello sviluppo economico è stato convocato il tavolo per discutere la compatibilità ambientale del metodo esplorativo "Airgun". In questa sede le sei Regioni faranno presente al Mise di essersi costituite, per le questioni di tutela ambientale, portatrici di un unico interesse regionalistico. Dalla riunione di Termoli è emersa infatti la volontà di istituzionalizzare il coordinamento creando anche un’agenda politica in grado di dare corpo a una nuova idea di regionalismo. Il coordinamento delle sei Regioni ha intenzione di coinvolgere la Regione Campania, auspicando una rinnovata partecipazione della Regione Emilia Romagna. I presidenti si sono aggiornati al prossimo 18 settembre a Bari, in occasione della Fiera del Levante. "Un importante risultato politico nell’ ottica del perseguimento di un modello di sviluppo realmente sostenibile del nostro territorio e della riaffermazione del ruolo al tempo stesso propositivo e decisorio delle comunità locali". "Le Regioni – prosegue Mazzocca – hanno comunque positivamente valutato l’idea del referendum abrogativo". L’obiettivo è di abrogare quella parte del ‘Decreto Sviluppo’ relativa a: 1) dichiarazione di strategicità, indifferibilità ed urgenza delle opere; 2) vincolo preordinato all’esproprio; 3) possibilità che in assenza del piano delle aree (finalizzato a razionalizzare l’attività petrolifera) possano rilasciarsi titoli concessori unici; 4) disposizioni depotenzianti la partecipazione di Regioni ed enti locali ai procedimenti amministrativi.