Spento stanotte il rogo di Carapollo. Ma il Canadair è tornato nel pomeriggio

TERAMO – E’ stato spento verso le 22.30 di ieri il rogo in contrada Carapollo che per ore ha minacciato il centro di trasferneza della Teramo Ambiente, situato proprio a ridosso della collina che dalle 16, attraverso più focolai e diversi punti, ardeva sotto le roventi temperature. E’ stato grazie all’intervento del Canadai e dell’elicottero dei vigili del fuoco che la situazione è stata posto sotto controllo, dopo aver temuto a lungo che oltre all’impianto di trattamento dei rifiuti anche il canile e l’ex inceneritore potessero essere interessati dalle fiamme. Così non è stato ma solo grazie all’incessante lotta di forestali, vigili del fuoco e volontari della protezione civile e la forza dall’alto dei lanci di acqua e ritardante. Sotto gli occhi di tantissima gente che, spinta dalla curiosità e dallo spettacolo dei passaggi del velivolo anticendio, ha affollato la zona circostante e i punti di osservazione dalla Teramo-mare e da buona parte della città, i focolai di incendio hanno preoccupato pr il continuo ravvivarsi a seconda dela direzione del vento. Partito dal’alto, dalla sommità della collina, il rogo è poi sceso sul greto del fiume lambendo gli impianti. Il danno ambientale è alto, ben oltre l’ampia fetta di macchia mediterranea andata distrutta. L’inchiesta è aperta, la conducono gli uomini del Corpo Forestale dello Stato ma come di consueto è fortissimo il sospetto che a provocare l’ennesimo incendio nella zona, il terzo in poche settimane, anche stavolta sia stata la mano dell’uomo.

Nel pomeriggio è tornato il Canadair. Ma nel pomeriggio il Canadair dei vigili del fuoco è tornato attorno a Teramo. Lo ha dovuto fare per tre focolai di incendio. Intanto ancora su Carapollo dove c’è stata un ritorno del fuoco che ha ripreso ad ardere verso le 17. Ma il velivolo anticendio gestito dalla sala operativa regionale è stato chiamato a intervenire per un altro vasto incendio sviluppatosi attorno al deposito della Staur, a Pantaneto, lungo la strada per Torricella. Analoga situazione qualche chilometro più in là, nel territorio di Torricella, nei pressi di Santa Chiara.