Savona-Teramo: «Retrocessione in Serie D per il Teramo e 20 punti di penalizzazione». Chiacchio: «Accusa con pistole ad acqua» DIRETTA LIVE

ROMA – E’ cominciato alle 9:10 il processo dinanzi al Tribunale Federale Nazionale per la presunta combine di Savona-Teramo. Aula stracolma di protagonisti diretti e indiretti della vicenda extrasportiva. Tra quelli diretti ci sono, come sappiamo, il presidente Luciano Campitelli e il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe. Tra gli indiretti ha sorpreso la presenza in prima fila del presidente dell’Ascoli, Bellini, accompagnato dall’avvocato Grassani. Si comincia con le eccezione preliminari. Hanno chiesto di costituirsi parte lesa l’Ascoli calcio, il Gubbio, il Forlì e il San Marino. Si comincia subito con le schermaglie giuridiche: gli avvocati Chiacchio e Tettamanti, per Teramo e Savona, si oppongono alle costituzioni dell’Ascoli (il Teramo) e delle altre squadre (il Savona). Chiacchio ha inoltre chiesto la sospensione del processo perchè, dice, il Teramo una volta chiuso questo procedimento, non potrebbe costituirsi a sua volta parte civile nell’eventuale processo che coinvolgerebbe l’Ascoli per la partita contro il Santarcangelo e come questa partita, della terzultima di campionato, sia stata fondamentale per aver eventualmente influenzato il regolare decorso del torneo. Segui qui la diretta on-line.

Ore 01:07. La replica del sostituto procuratore Tornatore è più debole della requisitoria: si affida alla serenità di giudizio del tribunale federale nazionale. Il processo di primo grado sulla presunta combine di Savona-Teramo si chiude alle 01:07. La sentenza è attesa non prima del 17 agosto.

Ore 01:04. Si chiude l’intervento dell’avvocato del Teramo: «Signori giudici – ha concluso Cacchio – qui con le pistole ad acqua non si può condannare non il Teramo, nessuno!».

Ore 01:02. «Qui non c’è illecito, di parvenza di illecito. Noi siamo stati in grad di portare qui 14 testimoni, non campati in aria con la cosiddetta sintes, ma con prove foniche e dimostrate. Ho sentito dire che il signor Corda ha fatto nomi e cognomi ed è stato definiti collaboratore e credibile: ma è anche quello che ha escluso il coinvolgimento di Campitelli. Adesso non è più credibile?»

Ore 00:59. «Qui non ci sono i giocatori e quelli che sono stati sentiti, anzi, hanno detto che tutto è stato regolare». 

Ore 00:58. «Campitelli riceve un sms. E’ illecito! Campitelli fa una passeggiata con gli altri dirigenti. E’ illecito!»

Ore 00:56. «Dove sono i giocatori di questa combine? Dove? Nel 2012 per decretare l’ultima retrocessione di una squadra c’è stato bisogno di una pistola fumante e la confessione del giocatore che aveva buttato la palla nella sua porta. Questa è una follia accusatoria. Per questo tipo di sanzioni c’è bisogno di prove e non semplici congetture e ricostruzioni fantasiose».

Ore 00:55. «Ci avete insegnato che per condannare qualcuno occorre la pistola fumante… Qui non c’è nemmeno la pistola ad acqua…!».

Ore 00:53. «Massimo rispetto per la procura e il dottor Tornatore ma non si possono sostenere accuse di questo genere senza portare alcun indizio. Si parla di un sms come elemento di riscontro decisivo! Secondo riscontro decisivo, ho sentito anche… Questi sono i presupposti per la più grave richiesta sanzionatoria degli ultimi anni?»

Ore 00:52. «L’illecito di Savona_Teramo è stato sbriciolato, direi che le tesi dell’accusa sono state ridicolizzate in questa aula dai colleghi che mi hanno preceduto. Eppure il Teramo viene massacrato, la sua storia e favola viene distrutta. Ci vogliono prove, ma qui non sono state portate».

Ore 00:49. La parola a Chiacchio, che attacca subito: «In questa sede non è stato utilizzato il condizionale nelle accuse a Campitelli parlando di un furto. Qui c’è la denuncia nei confronti di un quotidiano che guardacaso ha detto la stessa cosa che è stata detta qui dentro questa aula (il riferimento è alle frasi dell’avvocato Grassani, ndr).

Ore 00:45. Cozzone conclude: «C’è poco da aggiungere a questo. Una richiesta superflua, quasi pleonastica: il più fermo, incondizionato proscioglimento da ogni addebito del presidente. Campitelli non ha mai comesso alcun illecito e mai pensato di commetterlo». 

Ore 00:42. «Ma che aveva fatto quel giorno Campitell? Documenti alla mano, dalle 15 alle 18:30 ha partecipato a due consigli di amministrazione e ci sono molte persone, professionisti anche, che hanno confermato questo»… Non si riesce a capire come mai Di Nicola avrebbe potuto incontrarsi con il Campitelli: anche qui abbiamo prova provata che Di Nicola non si è mai incontrato con Campitelli.

Ore 00:38. «E l’11 maggio? Barghigiani e Di Nicola parlano, sono le 17:24 e uno dice all’altro "io sono qui sta facendo una intervista", l’altro gli dice "abbatti la porta" etc. etc. Noi dubitiamo che Barghigiani fosse lì ad aspettare Di Nicola, perchè gli dice "no muoviti perchè alle 17:30 io ho un appuntamento a Roma…". Ma se erano le 17:24!! Doveva essere a Roma in sei minuti….»

Ore 00:34. «Veniamo all’unico momento in cui Campitelli ha un contatto con uno degli indagati, con Di Nicola, il 2 maggio alle 19:39. Come esordisce? “Se chiamo il presidente mi risponde?". Come? Hanno ordito le peggiori trame, sono complici e sodali e deve chiedere se gli risponde? E Di Giuseppe glielo passa e di che si parla? Di complimenti. Ma siccome ha detto quattro volte grazie, questa è la prova di un illecito… Ma è possibile arrivare per questo alla radiazione di una società e di un presidente? Mi sembra non siano necessari commenti».   

Ore 00:28. «Alle 18:10 si scende negli spogliatoi e viene intervistato, le immagini sono andate in onda sulle tv, i giornalisti hanno confermato che è rimasto lì fino alle 19-19:15, pomeriggio ampiamente monitorato. Ancora la logica: in quel momento di festa, vinto il campionato, Campitelli direbbe "devo andare all’Ambro caffè ad Albissola"? E’ assurda una ricostruzione del genere, contrasta con l’intelligenza umana»

Ore 00:25. «Qualcuno dirà, ma Barghigiani ha detto che ha visto il presidente… Ceniccola invece dice il contrario, e Ceniccola era con Barghigiani… Non si è sbagliato Ceniccola, ma potrebbe essersi sbagliato Barghigiani». Come si fa a ricostruire attorno a Campitelli tutto ciò?

Ore 00:23. «Ma c’è di più: alle 12:30 Campitelli consegna a Scacchioli la carta di credito per pagare il conto dell’albergo di Arenzano: questa è la prova provata che Campitelli ad Albissola non c’è mai stato»

Ore 00:19. «Il famoso ‘post’ che viene pubblicato sul profilo Facebook da una tifosa, che si fotografa assieme al presidente Campitelli, alle 11:05, significa che alle 10:52 non poteva essere con Di Giuseppe ad Albissola».

Ore 00:16. «Noi stiamo qua con la Maserati, al bar Ambro caffè: sono le 11:53 è comprovato dai testi che sono stati sentiti a mezzogiorno era sicuramente ad Arenzano».

Ore 00:09. «Di Giuseppe parla con Di Nicola alle 10:52 e dice che hanno già fatto l’uscita di Albissola ed era già lì, ma come abbiamo sentito dalle testimonianze questa mattina, Campitelli era altrove, era in giro sul lungomare ad Arenzano». 

Ore 00:06. «Quando Di Giuseppe parla di "quel cretino", "mica mi risponde quel deficente", la Procura collega ancora una volta a Campitelli… Sono queste le supposizioni sulle quali si basa la richiesta di morte sportiva di Campitelli» 

Ore 00:02. «Errore della procura: località, un bar, scambiata per una persona. Ma ce ne saranno tante altre come questa. Stessa cosa quando Di Giuseppe telefona a Di Nicola e dice "Io adesso sono stato a Campitelli", non dice "con" ma "a", dunque solito bar…»

Ore 23:59. «Quali contestazioni? Sms di Di Nicola che dice “Sono da Campitelli" del 27 aprile, si riferiva all’inaugurazione del locale del presidente a Roseto. Non è accettabile che la procura voglia utilizzare questo come prova di un incontro».  

Ore 23:55. Si riprende: gli avvocati conterranno i loro interventi entro l’ora. Comincia Cozzone a nome del presidente Campitelli. «Il presidente non ha commesso alcun illecito»  

Ore 23:42. Udienza sospesa: vista l’ora tarda, l’avvocato Chiacchio e l’avvocato Cozzone hanno chiesto di poter parlare domattina, prima dell’apertura del processo Dirty Soccer.

Ore 23:37. «Riempite di concretezza queste ipotesi: chiedo il proscioglimento del deferito Marcello Di Giuseppe».

Ore 23:35. «Di Giuseppe era solo all’appuntamento con Barghigiani. Era già lì, Campitelli non c’era» 

Ore 23:30. L’avvocato D’Amelio: «Le telefonate tra Di Nicola e Di Giuseppe sono sbrigative, non lasciano trasparire alcunchè di illecito. Mai nessun convolgimento di dirigenti del Teramo».

Ore 23:13. Sta concludendo il suo intervento l’avvocato Massimo Carignani che tutela ‘ex consulente di Ternana e Parma, Giuliano Pesce. Subito toccherà al legale Libera D’Amelio per conto di Marcello Di Giuseppe. Infine sarà la volta di Eduardo Chiacchio.

Ore 22:30. Continuano gli interventi delle difese. In tutti vengono sottolineate le lacune investigative e la mancanza di riscontri probatori, primo fra tutti quello della mancata identificazione dei giocatori del Savona che avrebbero accettato di combinare la partita.

Ore 20:15. Il processo è ripreso con le arringhe degli avvocati. Ha esordito Grassani per l’Ascoli calcio, che ha ribadito quanto richieste dalla procura federale, seguito dagli altri avvocati delle parti civili ammesse in giudizio, vale a dire le società Gubbio, San Marino e Forlì. L’avvocato Eduardo Chiacchio parlerà per ultimo. 

Ore 19:19. Tornatore conclude con le richieste: retrocessione al’ultimo posto della Lega Pro appena conclusa del Teramo e 20 punti di penalizzazione nel campionato di competenza del prossimo anno; 5 anni di inibizione e 80mila euro per Campitelli; 4 anni e mezzo di squalifica per Marcello Di Giuseppe; retrocessione all’ultimo posto della Lega Pro per il Savona e 10 punti di penalizzazione nel campionato di competenza del prossimo anno.

Ore 19:09. Il dato che emerge che alla ricostruzione non si può contrapporre ragionevole e valida ricostruzione alternativa. Tutti si dicono estranei.

Ore 19:07. «Il 18 maggio Di Nicola chiama Pesce dicendogli di chiamare Di Giuseppe per avere il saldo del denaro».

Ore 19:04. «Il pagamento è stato concordato in quattro tranche e che verrà effettuato ogni lunedì».

Ore 19:02. «Arrivano i problemi di spartizione del denaro, Pesce si lamenta del fatto che Barghigiani lo ha pagato con appena mille euro… ma Di Nicola prova a tranquillizzarlo rimandandolo alla settimana dopo perchè Di Giuseppe avrebbe saldato la somma traendola dalla parte che deve andare a Corda».

Ore 18:58. «Nell’euforia di una partita vinta, di un campionato vinto, persone che nemmeno si conoscevano fino a qualche giorno prima sentono l’esigenza di vedersi per scambiarsi complimenti….. La contentezza di tutti è riferita anche al ‘saldo’, visto che il consulente della squadra che ha perso in casa 2-0 non poteva essere contento….».

Ore 18.56. Con un sms dopo la partita Di Nicola avverte Di Giuseppe che Barghigiani lo aspetta nello stesso posto della mattina. 

Ore 18:53. «Barghigiani rassicura Di Nicola che tutto è andato bene: è la partita, non la cessione di quote di cui dopo la partita non si parlerà più. Ipotesi tra l’altro molto sfumata e mai in questa trattativa è stato fatto il nome di Campitelli, nata quattro giorni prima e morta dopo la partita».

Ore 18:48. «Primo riscontro dopo l’incontro è la telefonata di Barghigiani a Di Nicola, lo conferma anche lui stesso e Ceniccola: è avvenuto alle 12.30 è durato cinque minuti al massimo ed è pienamente compatibile con quanto appreso oggi dalle dichiarazioni testimoniali dei testi escussi oggi, nel lasso tempo tra le 12 e le 13.15, periodo in cui nessuno ha più notizie di Campitelli. Questo è un altro dato oggettivo: il presidente può essersi tranquillamente spostato a 19 chilometri di distanza tra Arenzano e Albissola. Che fosse presente però non lo diciamo noi ma lo dice Barghigiani». 

Ore 18:45. «Di Lauro chiama ancora una volta Di Nicola perchè la preoccupazione è cosa farà il Teramo, garantendo una giocata da 15 ma che serve la sicurezza sul risultato. ‘Ci sto lavorando e tra dieci minuti sarò essere più sicuro’, è chiaro che si attende l’esito dell’incontro». 

Ore 18:41. «Viene anche contattato Pesce da Di NIcola, che si preoccpa di capire se nell’accordo economico ci rientrano tutti». Veniamo all’incontro del mattino del 2 maggio, appuntamento fissato per le ore 11: «Intanto Di Nicola avverte Di Giuseppe che all’incontro ci sarà ancora Ceniccola. Di Nicola si raccomanda a Di Giuseppe di condurre in prima persona la trattativa e di non far parlare il suo padrone: la chiave di lettura delle preoccupazioni sta nel fatto che i due presidenti coinvolti e in particolare Campitelli non è avvezzo a questo tipo di condotte e attività».

Ore 18:35. «Si proccupano che alla colazione ci siano tutti – aggiunge il procuratore federale -. La preoccupazione di Di Giuseppe è che non escano fuori altre richieste economiche. Di Nicola lo rassicura. Ricontatta Barghigiani e poi Di Giuseppe per dirgli ‘lista completa’. Alle 23 chiede se ‘il padrone dl ristorante è d’accordo’: si vule avere la certezza che tutti siano stati coinvolti e pieno affidamento sulla condotta dei soggetti».

Ore 18:32. «Significativo un particolare: Di Giuseppe e Barghigiani non hanno potere decisionale e ognuno deve rendere conto al proprio presidente». Un sms di Barghigiani avverte Di Nicola che dop aver incontrato il suo presidente Dellepiane che si dice ‘disponibile ad incontrare gli imprenditori il giorno dopo alle ore 9’». Qui si è detto di tutto, cioè, ma significa una sola cosa: che tutto si è voluto far capire tranne quello che significava davvero, ovvero che ci vediamo domani alle ore 9… 

Ore 18.30. «Di Nicola non si scoraggia del fallimento di Matteini: anche Di Giuseppe incassa senza battere ciglio. Perchè è stato tranquillizzato dall’incontro con Barghigiani e che questa avrebbe avuto seguito». Da questo momento, siamo alla serata del 30 aprile, cominciano telefonate incrociate e febbrili tra i tre che si sentiranno dalle 22.29 alle 23.04, circa 4-5 contatti telefonici. Di Nicola è nel mezzo, è colui che fa da tramite.

Ore 18:27. Entra in scena Di Lauro che chiede a Di Nicola se il Teramo vince. Di Nicola risponde: «Stiamo vedendo», risponde l’ex diesse dell’Aquila. Dopo l’incontro a tre Di Nicola, Di Giuseppe e Barghigiani – dice Tornaore -, Matteini chiama Di Nicola e e riferisce il fallimento del contatto con Cabeccia e Marchetti (Marchetti non è stato deferito, Cabeccia sì, ndr). Perchè Marchetti avrebbe dovuto aver timore di una proposta di ingaggio come giustificato da Cabeccia?».

Ore 18.26. Fase attuativa dell’accordo di Bisceglie. Di Nicola contatta Barghigiani e averte Di Giuseppe: che interesse avrebbe avuto di informarlo di un incontro con Barghigiani. E stessa cosa accade con Corda: che motivo avrebbe avuto anche in questo caso?

Ore 18.24. Corda riferisce che la ricompensa per questi giocatori è l’eventuale ingaggio con L’Aquila l’anno prossimo. E dice anche che Di Nicola e Di Giuseppe avrebbero contattato Barghigiani. Barghigiani entra davvero in scena il 30 aprile. Nel frattempo Di Giuseppe contatta Campitelli per il secondo riscontro oggettivo sul coinvolgimento del presidente del Teramo calcio. 

Ore 18:22. «Corda dice anche che Cabeccia e Marchetti non sono affidabili, e questo viene riscontrato, e propone in alternativa altri giocatori: qui procediamo con omissis perchè stiamo valutando e approfondendo le posizioni di questi giocatori».

Ore 18:20. Nella cena a Corda viene chiesto di alterare il risultato di Savona per permettere al Teramo di vincere e di tenere inalterato il distacco dall’Ascoli. «Non ci sono altri argomenti – dice Tornatore -. Di Giuseppe interviene più volte dicendo di essere interessato ad alterare quella partita e che parla a nome della società, anche se non fa mai il nome di Campitelli. 

Ore 18:15: Di Nicola il 29 aprile contatta Corda. Questi gli lascia intendere che ha buone notizie da dargli (Corda è a Savona) e gli chiede se lui resta all’Aquila anche per l’anno nuovo. Di Nicola contatta anche Matteini e gli dice di poter alzare eventualmente la posta per i giocatori. In serata c’è la cena a Bisceglie.

Ore 18:08. Il 29 aprile prima telefonata di riscontro di Matteini a Di Nicola, che ribadisce che ha avuto riscontro "dai vicini" di aver individuato in Cabeccia e Marchetti quelli ‘prescelti’ per la combine. si comincia a parlare espressamente di somme da versare, "due denari" anche "tre". Il riscontro: effettivamente Matteini contattata Cabeccia e Marchetti, «questa è prova provata». Matteini afferma che ha rivolto il contatto perchè l’interessamento era per un tesseramento dei giocatori; Marchetti si sottrae a questi tentativi di Matteini ma al tempo stesso li conferma: «Mi sembrava strano che mi cercasse senza contatti personali , visto il personaggio non capivo cosa mi volesse chiedere». Tornatore: «Marchetti fiuta l’aria…». Cabeccia viene contattato a più riprese, quando Matteini comunicherà il no a Di Nicola, dirà che Cabeccia ha rifiutato una somma anche importante; Cabeccia dice invece che Matteini proponeva ingaggi in squadre all’estero. 

Ore 18:04. Di Nicola fa riferimento a quelli del Teramo con «quelli che sono da me», «i miei vicini», indicandoli al plurale perchè si tratta sempre di Di Giuseppe e di Campitelli. Di NIcola successivamente contatta Calleri (il procuratore, ndr) per incontrare Corda e fissare l’incontro di Bisceglie: Corda prova a rimandare a giovedì l’incontro ma Di Nicola risponde che giovedì sarebbe troppo tardi… «Per lui un giorno può essere tardi e il riferimento all’urgenza non può essere riferita alla trattativa per una cessione di quote societarie o ad eventuali trattative per giocatori…». Qui ci sono passaggi inequivocabili: Di Nicola chiede a Corda se ci «sono aperture o se tutto è ancora bloccato». Di Nicola prospetta anche che se vuole «due mani avrebbe messo a disposizioni due mani… perchè dobbiamo stare bene tutti…» per Tornatore è chiaro riferimento ad eventuali somme di denaro per giocatori.

Ore 18:00. «Vengono contattati Matteini, poi Corda, poi Barghigiani. Non dimentichiamo che Matteini risulterebbe presente presso la sede dove era in ritiro la squadra del Teramo». 

Ore 17:58. «Le intercettazioni sono narrazione fonica, ricostruzione plastica e visiva di quanto accaduto». «Sono da Campitelli – dice Di Nicola e non vale la giustificazione del presidente Campitelli che parla del locale del presidente è da respingere».

Ore 17:54. Tornatore: «Intercettazioni non danni dubbi sulla possibilità di scherzi o millanteria». «Inverosmiglianza o contradditorietà delle giustificazioni o ricostruzioni alternative a quella della procura».

Ore 17:52. Il procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore spiega che l’accusa di questo processo si fonda soprattutto sulle intercettazioni telefoniche, poi sulle dichiarazioni auto o eteroaccusatorie di alcuni protagonisti di questa vicenda, ma soprattutto sulle dichiarazioni converegenti rese da altri compartecipi. Tornatore ricorda che queste dichiarazioni «non devono essere per forza di natura ammissiva o confessoria, ad esempio le dichiarazioni di Cabeccia e di Matteini o di Barghigiani: nessuno ammette ma circostanze oggettive rese da questi vanno ad avvalorare dichiarazioni di altri. A tutto questo vanno infine aggiunti elementi di natura logica». 

Ore 17:45. Il processo su Savona-Teramo riprende. La parola passa alla procura federale per la requisitoria. Poi ci saranno 12 arringhe difensive: il presidente Artico chiede di contenerle in dieci minuti ciascuno, ma si rende disponibile a proseguire ad oltranza.

Ore 17:33. La sezione disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha deciso di stralciare le posizioni di uno deitesserati e dell’Ac Pisa – che saranno giudicati a parte – all’interno del Dirty Soccer, che riprenderà domattina alle ore 9.

Ore 17:20. Il Tribunale è ancora in camera di consiglio per decidere sulle eccezioni di Dirty Soccer. Quando riprenderà il processo per Savona-Teramo, toccherà al procuratore aggiunto Tornatore svolgere la sua requisitoria con le richieste, poi sarà la volta delle difese. I giudici hanno già fatto sapere che le sentenze, compresa quella sul Catania, saranno emesse dal 17 agosto.

Ore 16:42. Nel processo Dirty Soccer si dibatte di mancate notifiche, errori di notifiche e assenze di nomina. I tempi si allungano, il Tribunale sarà chamato a dirimere tutte le eccezioni preliminari.  

Ore 15:20. Processo sospeso. Alle 16 si apre Dirty Soccer per rinviarlo a domattina. La ripresa di savona-Teramo alle 16.30.

Ore 15:16. Il presidente Artico comunica la fase organizzativa per dirimere la concomitanza con Dirty Soccer che dovrebbe cominciare alle 15.30. «Sospendiamo questo procedimento, apriamo Dirty Soccer per rinviarlo, e poi alle 17 riprendiamo con Savona-Teramo». La procura federale annuncia che la requisitoria durerà all’incirca un’ora.

Ore 15:03. Grassani a Testa: «Cosa ha fatto Campitelli tra le 12 e le 13:15, orario della partenza del pullman?». Testa: «Credo sia salito in camera, perchè lui non sopporta la tensione delle ore precedent la partita. L’ho rivisto alla partenza del pullman per lo stadio avveuta alle 13:15 circai». Presidente Artico: «Lei lo ha visto in questo periodo di tempo?». «No, non l’ho visto».

Ore 15:00. Anche Testa ribadisce: «Campitelli ha sempre seguito il pullman della squadra a bordo della Mercedes di Cimini».

Ore 14.50. Testa ribadisce i particolari del pre-partita contro il Savona. Dalla passeggiata sul lungomare, al pranzo con lo staff tecnico e poi il trasferimento allo stadio con Campitelli a bordo della macchina del vice Cimini.

Ore 14:40. conclusa l’audizione di Mignini. Adesso è la volta del dirigente Pasqualino Testa.

Ore 14.30. Chiarito il dettaglio della Maserati: è la macchina che Di Giuseppe ha preso in uso dal 13 aprile scorso e con cui viaggia regolarmente da quando la sua Mercedes bianca è stata danneggiata seriamente in un incidente.

Ore 14:20. Mignini replica all’avvocato Grassani dell’Ascoli: il presidente non è mai salito sul bus, nè all’andata allo stadio, nè al ritorno da Savona. E chiarisce, quando l’avvocato aggiunge che da fotografie su Internet si è visto Campitelli viaggiare sul pullman, che «il presidente è salito alla periferia di Teramo perchè il pubblico ci aspettava in piazza per i festeggiamenti».  

Ore 14:12. Mignini racconta del pre-partita, di essere partito verso le 13 alla volta dello stadio di Savona e che il presidente Campitelli era in macchina dietro al bus della squadra, a bordo della Mercedes del vicepresidente Ercole Cimini. In precedenza, con Campitelli, il dirigente Testa e il direttore generale Scacchioli avevano fatto una passeggiata fino sul lungomare prima di far rientro in albergo. Incalza il presidente: e al ritorno? Il presidente non non è salito sul bus ma ha viaggiato in compagnia di Marcello Di Giuseppe, di Scacchioli e Testa, a bordo della macchina del diesse del Teramo, la Maserati.

Ore 14:10. Il Teramo sceglie di acoltare la testimonianza del dirigente Fabio Mignini.

Ore 14:07. Il Tribunale rientra e rigetta la richiesta di stralcio della posizione di Ercole Di Nicola, chiesta dall’avvocato Libera D’Amelio, perchè – dicono i giudici – le memorie e le richieste andavano presentate tre giorni prima. Dei 15 testimoni richiesti dal Teramo, possono esserne ascoltati soltanto due, a scelta della difesa, tranne Ercole Cimini e Gianluca Scacchioli perchè – dice il tribunale – sono accreditati ed erano presenti in aula (Scacchioli non ci è mi stato, ndr). Ammesso il controesame dei testimoni del Teramo da parte degli avvocati dell’Ascoli.

Ore 12:17. Il Tribunale si ritira in camera di consiglio per decider sulle richieste.

Ore 12:06. L’avvocato Michele Cozzone, dello studio Chiacchio, replica alla Procura: «Indagini difensive hanno rilevanza a prescindere, e in altri processi sportivi è successo, con giurisprudenza al riguardo». Quanto alle testimonianze, vanno ammesse.

Ore 12:02. La Procura federale si oppone alla richiesta del Teramo sulle testimonianze: «Non sono incompatibili con l’assunto accusatorio di questa procura» e se si tratta di indagini difensive facenti parte del fascicolo penale pendente a Catanzaro vanno autorizzate da quella procura.

Ore 11:59. La difesa del presidente Campitelli chiede l’audizioni di 15 testimoni che hanno prove a discarico sugli incontri del 2 e dell’11 maggio che avrbbero coinvolto il patron del Teramo calcio. Solo le difesa del giocatore del Savona, Cabeccia, e dell’ex consulente del Parma hanno chiesto anche di produrre atti e testimonianze. 

Ore 11:47. Dopo quasi due ore di camera di consiglio, il Tribunale Federale Nazionale ha accolto la richiesta di costituzione «quali portatori di interessi indiretti», Picchio, Gubbio, Forlì e San Marino, mentre ha respinto la richiesta di stralcio della posizione di Ercole Di Nicola. Il processo vero e proprio ha inizio adesso. 

Ore 11:36. Il Tribunale è riunito da oltre un’ora e mezza per decidere sulle prime eccezioni delle parti e soprattutto se accettare la richiesta di costituzione di Ascoli, Gubbio, San Marino e Forlì.

Ore 9:57. Il Tribunale si è ritirato per decidere sulle richieste e le eccezioni preliminari.

Ore 9:45. L’avvocato Libera D’Amelio chiede lo stralcio della posizione di Ercole Di Nicola, oggi non presente in aula perchè ai domiciliari per Dirty Soccer.

Ore 9:41. Il processo si tiene presso il NH Vittorio Veneto di Roma. Il Tribunale Federale Nazionale è composto dal presidente Sergio Artico e dai componenti Riccardo Andriani, Amedeo Citarella, Franco Matera e Federico Vecchio. La Procura Federale è al completo con il procuratore Stefano Palazzi, ma l’accusa in questo procedimento viene sostenuta dal procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore.

Ore 9:10. Inizia il processo con l’appello delle parti presenti.

Ore 8:50. All’ingresso in aula dove si terrà il processo si incrociano i presidenti di Teramo e Ascoli, Campitelli e Bellini: non si salutano.

Ore 8:45. Arriva il presidente Luciano Campitelli, accompagnato dal vicepresidente Cimini, dai dirigenti Mignini, Testa, dal direttore generale Gianluca Scacchioli e dalla collaboratrice Angela De Patre. Saluta i cinque tifosi del Teramo in attesa dinanzi al NH Vittorio Veneto, poi stringe la mano per un saluto veloce a Di Giuseppe ed entra in hotel.

Ore 8:35. Arriva il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe, accompagnato dal medico sociale D’Ugo. Saluti ai giornalisti, si attende l’inizio del processo.

Ore 8:30. Il presidente dell’Ascoli, Bellini, arriva accompagnato dall’avvocato Grassani e dal dirigente Lovato.