Tanti dubbi sul suicidio della diciannovenne ritrovata a pezzi

TERAMO -La Procura di Teramo ha aperto ufficialmente un fascicolo sulla morte della ragazza 19enne i cui resti sono stati rinvenuti ieri mattina sulla corsia d’emergenza della A-14 in direzione nord al confine tra Giulianova e Mosciano. Secondo quanto si apprende, per la Procura, titolare del fascicolo il pm Irene Scordamaglia, al momento non ci sarebbero elementi tali da far archiviare la vicenda come suicidio, tanto che non verrebbe esclusa alcuna ipotesi. Al momento c’è massimo riserbo sull’ipotesi di reato con il quale è stato iscritto il fascicolo, con gli investigatori che vogliono fugare ogni dubbio su quanto successo nella notte tra lunedì e martedì. Tanti gli aspetti della vicenda da chiarire, a partire da come la vittima – senza patente – sia arrivata sul luogo della tragedia. Le ipotesi al vaglio della magistratura sarebbero almeno altre due: o istigazione al suicidio da parte di qualcuno oppure addirittura quella di un omicidio, cioè qualcuno che abbia lanciato la diciannovenne dal cavalcavia. La ragazza aveva lasciato i suoi effetti personali – borsa, documenti, telefonino – nel ristorante dove lavorava a Tortoreto Paese e questo acuisce ancor di più il mistero su cosa sia accaduto l’altra notte tra Tortoreto e Montone, tra la mezzanotte e le 5 e mezza del mattino. Allo stato attuale non ci sarebbe inoltre nemmeno un’identificazione certa sull’identità della vittima. I genitori della ragazza di Tortoreto di cui era stata denunciata la scomparsa avrebbero infatti riconosciuto solo una scarpa; troppo poco per stabilire con certezza che si tratti proprio della figlia. Per aver la conferma sull’identità, si aspettano i risultati dell’esame del Dna, che dovrebbero rientrare tra alcuni giorni.