Sanità, Teramo penalizzata secondo i sindacati

TERAMO – Critiche dei segretari provinciali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil Amedeo Marcattili, Andrea Salvi e Alfiero Di Giammartino, per la possibilità di spesa di personale assegnato alla Asl teramana, "inferiore di ben 26milioni di euro annui – dicono – rispetto a quella aquilana" nonostante un maggior numero di posti letto e di prestazioni rispetto alle altre asl. "Sarà il destino della nostra provincia, la morte amministrativa ed istituzionale del nostro territorio attraverso tagli su servizi sanitari e servizi sociali, annunciati accorpamenti di strutture statali e parastatali, ridimensionamenti di servizi pubblici, chiusura di uffici periferici regionali" aggiungono i sindacalisti. Per i sindacalisti la situazione, unita all’assenza sul territorio di strutture private, non farebbe che mettere in discussione la funzionalità dei presidi ospedalieri teramani. "A riguardo delle evidenziate carenze d’organico – aggiungono i sindacati – che dovrebbero divenire ancor più drammatiche stando alle direttive regionali di non prorogare i 300 operatori sanitari precari, le scriventi auspicano che il Presidente della Regione Abruzzo indossi finalmente le vesti del Politico ed assolva a precisi doveri istituzionali: quelli di assicurare i livelli essenziali di assistenza sanitaria".