Beccato a Martinsicuro latitante romeno. In casa aveva un drone: serviva per compiere furti?

MARTINSICURO – Con una irruzione in un appartamento di Villa Rosa di Martinsicuro, alla ricerca di sospetti componenti di una banda di ladri, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Alba Adriatica hanno arrestato un latitante romeno sui pendeva un mandato di arresto europeo. Catalin Sorin Ciabotaru, romeno di 27 anni, era sfuggito all’arresto nel luglio scorso nell’operazione in cui la procura  di Viterbo aveva eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare, ma del romeno e altri 3 connazionali si erano perse le tracce. L’indagine aveva scoperto l’esistenza di una organizzazione dedita alle rapine ai distributori di benzina, soprattutto nel Lazio, ma anche in Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo. L’arresto di Ciabotaru a Martinsicuro potrebbe non essere casuale, secondo quanto riferito dal maggiore Emanuele Mazzotta, comandante della Compagnia di Alba Adriatica, nel corso di una conferenza stampa oggi pomeriggio. I militari indagano sulla rapina a un benzinaio nei pressi di Campli di qualche mese fa eseguita con le stesse modalità ma soprattutto su una serie di furti commessi in Val Vibrata: il blitz di stanotte fa seguito al ritrovamento di un Fiat Scudo, la cui presenza è stata segnalata in alcune delle scorribande ladresche, a bordo del quale c’erano attrezzi per lo scasso. Nell’abitazione presa in affitto dal romeno arrestato c’erano anche pezzi di refurtiva, in particolare borse da donna. Con lui i militari hanno sorpreso altri quattro connazionali, che sono stati denunciati a piede libero per favoreggiamento personale come il romeno intestatario del contratto di affitto dell’abitazione. L’attenzione dei carabinieri si incentra adesso sul ritrovamento, nell’abitazione dei cinque romeni, anche di un drone, munito di telecamera e scheda di registrazione, che potrebbe essere stata utilizzata per effettuare sopralluoghi sugli obiettivi da colpire.