Tercas, l'ex presidente Nisii respinge ruoli nella vendita di prodotti finanziari

TERAMO – L’avvocato Lino Nisii non ci sta ad essere chiamato in causa dall’indagine penale condotta dal pm Irene Scordamaglia, tanto più che il suo nome non compare in nessuna informativa e non è mai stato legato alla vendita di prodotti finanziari o riferito dai dipendenti. E’ una deduzione suggerita dalla nota con cui il legale, ex presidente della Banca, commissariata nel 2012 da Bankitalia, ribadisce la sua estraneità, all’indomani delle notifiche dei 20 avvisi di conclusione delle indagini firmati dalla procura con l’ipotesi di truffa in concorso, nell’ambito del collocamento di titoli azionari e obbligazionari emessi dalla Banca. «Va constatato innanzitutto – scrive Nisii -, che il processo mediatico è stato già celebrato con danni incommensurabili all’immagine e alla storia delle persone. Per quel che mi riguarda ho ragione di ritenere che la mia assoluta estraneità alla vicenda, che già emerge dalle indagini espletate, sarà affermata con grande chiarezza». Alla conclusione delle indagini, in un processo la cui procedurà non prevederà il passaggio attraverso l’udienza preliminare, bensì la definizione diretta dinanzi a un giudice onorario di tribunale (Got), l’indagato ha il diritto di poter presentare una memoria, chiedere di essere ascoltato o entrambe le cose. L’ex presidente Nisii annuncia che si appresta a presentare le proprie controdeduzioni alle conclusioni del pubblico ministero, sottolineando che «mi piace pensare che l’avviso di conclusione delle indagini sia ispirato ai principi di garantismo per consentire all’interessato i intervenire una volta che abbia a disposizione tutti gli atti processuali e – conclude Nisii – poter offrire, quindi, al magistrato un rilevanete contributo per consentire scelte di giustizia. L’ex direttore generale Antonio Di Matteo, da quanto si apprende, chiederà invece di essere ascoltato dal pubblico ministero.