Inchiesta scuolabus, adesso c'è anche un primo indagato

TERAMO – A ventiquattro ore dal blitz di Fiamme Gialle e agenti della polizia stradale negli uffici del Comune di Teramo, dove è stata acquisita tutta una serie di atti relativi al nuovo bando per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico, la Procura iscrive un primo nome nel registro degli indagati: quello di un dipendente della ditta Fratarcangeli, una delle sette ditte che hanno risposto al bando pubblicato dal Comune. Un atto dovuto, quest’ultimo, necessario in virtù di tutta una serie di atti di indagine legati all’inchiesta. Il dipendente, infatti, si sarebbe occupato di seguire l’iter relativo alla partecipazione dell’azienda al bando. L’inchiesta, che porta la firma del pm Davide Rosati, ruota intorno all’ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti, con la magistratura intenzionata a chiarire se ci siano stati tentativi di alterare il risultato della gara; il servizio al momento non è ancora stato affidato. Dopo la presentazione delle offerte, che avrebbe visto la Fratarcangeli presentare quella con il ribasso maggiore, lo stesso Comune aveva infatti sospeso l’offerta per eccesso di ribasso, chiedendo alla ditta ulteriori approfondimenti. La stessa ditta aveva già gestito il servizio in passato ed era finita al centro di una precedente inchiesta per frode nelle pubbliche forniture. Un’inchiesta, quest’ultima, ancora in corso e che vede la firma sempre del pm Davide Rosati, e che a dicembre dello scorso anno aveva portato la magistratura teramana ad acquisire al Comune di Teramo tutti gli atti relativi al servizio allora gestito dalla ditta e ad iscrivere tre persone, tutte della Fratarcangeli, nel registro degli indagati.