Teramo così non va, a Rimini la sconfitta arriva nel recupero (2-1)

TERAMO – (jacopodifrancesco) È quel classico momento in cui non riesce nulla, e in cui "se qualcosa può andare male, lo farà". Seconda sconfitta consecutiva per il Teramo, un punto nelle ultime tre gare, una classifica che adesso dice: zona playout. Sono 74 i fedelissimi teramani al seguito allo stadio "Neri" di Rimini, Vivarini insiste con il 3-4-3 inserendo Cecchini e Paolucci, c’è D’Orazio a completare la linea difensiva; i padroni di casa optano per un 3-5-2 abbastanza prudente. Nella prima mezz’ora il Teramo fa il suo gioco con sicurezza, Cecchini va dove vuole (se funzionano le fasce funziona il Teramo), Amadio può scegliere tra varie opzioni, ma prima Paolucci poi Petrella si mangiano i gol del possibile vantaggio. L’allenatore avversario Brevi capisce che non può andare avanti così, e si compre ulteriormente passando al 4-4-2, che però dà più ampiezza ai suoi, questo porterà a vari calci d’angolo; infatti in chiusura arriva il primo brivido per la difesa del Diavolo, Tonti è prodigioso sull’incornata di De Maio.
Appena iniziata la ripresa, proprio quando il Teramo avrebbe dovuto coronare quanto fatto fino a quel momento, il neo-entrato Lisi infila Tonti su un bell’invito di Pedrelli. Dopo un episodio dubbio nell’area riminese, Vivarini decide di cambiare l’asse mancino, fuori Cecchini e Paolucci per Di Paolantonio e Da Silva; come al solito i due non incidono, anzi tocca ancora a Tonti tenere in piedi la partita ancora su Pedrelli. Al 78′ c’è il secondo punto di svolta, fuori Moreo, poche idee oggi, per Le Noci. Passano pochi minuti ed è proprio il comasco a mettere dentro un arcobaleno su punizione: 1-1. Il Teramo ci crede, Da Silva pesca D’Orazio ma l’ex-Ancona non inquadra la porta. A 30” dal fischio finale, al quarto dei 5 minuti di recupero, Polidori pesca l’angolino nell’incredulità generale dando tre punti ai suoi. È strano dirlo adesso, ma qualche segnale positivo è arrivato: convinzione, occasioni, palle recuperate. Ma bisogna ritrovare la cinicità di un tempo, soprattutto considerando che quest’anno quasi tutte le avversarie del Teramo pensano prima a non subire; e aspettare il rientro di Speranza, senza di lui la difesa è irriconoscibile.