ROMA – Accuse raddoppiate per colpa di un copia-incolla che era sfuggito a molti. Nella seconda giornata di processo ‘Dirty Soccer’ bis, innanzi al Tribunale federale nazionale della Figc, monta il caso-L’Aquila. I 32 punti di penalizzazione inizialmente richiesti diventano così 31, anche se le sanzioni ipotizzate ieri dalla procura avrebbero previsto -25 punti. L’errore sembra dovuto al fatto che erano stati calcolati due volte i capi d’accusa relativi a uno dei tanti presunti illeciti contestati all’ex collaboratore tecnico Ercole Di Nicola. Lo svela il documento messo a disposizione delle difese, il quale spiega per ogni posizione i criteri di penalizzazione. Documento che oggi però è cambiato con criteri diversi, come rilevato dal legale del club abruzzese, Flavia Tortorella: «Con un certo imbarazzo – ha detto nella sua arringa ai giudici – ho scoperto che è diverso da quello depositato ieri. Non c’è stato errore, gli elementi sono in conflitto». Il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha provato a metterci una pezza: tolti i capi d’accusa doppi, da -3 punti per tutte le responsabilità oggettive (come nel primo documento) ne ha calcolati 6 (più 1 per ogni presunta) solo per le quattro presunte combine giocate dall’Aquila. Nel complesso, per capi d’accusa si sale da -25 a -31. «Le responsabilità dei dirigenti sono più gravi, ieri c’è stato un mero errore da copia-incolla…», si è giustificato il pm. Tortorella però ha chiesto che i due documenti siano messi agli atti, sperando di ottenere così uno sconto importante. Conta nella clemenza anche l’attuale tecnico del Messina, Arturo Di Napoli (per lui chiesto un totale di 4 anni e 60 mila euro di multa per illecito aggravato in L’Aquila-Savona): «Ho calcato per 20 anni i campi di calcio – ha spiegato nella sua dichiarazione spontanea rivolgendosi ai giudici -, non ho mai avuto a che fare con doping, scommesse e illeciti. Mi affido a voi, avete una carriera tra le mani». Il processo si concluderà domattina, le sentenze sono previste la settimana prossima.
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