'Pronti contro termine' Tercas, sale il numero degli indagati ma ne esce Nisii

TERAMO – Avviso di conclusioni-bis nelle indagini sui cosiddetti "pronto contro termine" che la Tercas avrebbe proposto ‘coprendo’ in realtà la vendita di azioni dell’Istituto di credito. Sono stati notificati nel corso della giornata a 28 (8 in più rispetto ai precedenti) tra dipendenti, dirigenti e all’ex direttore generale Antonio Di Matteo. Non figura più tra questi, nei confronti dei quali si ipotizza la truffa, l’ex presidente del vecchio Cda commissriato, l’avvocato Lino Nisii. Nei confronti suoi e di altri tre dirigenti il pm Irene Scordamaglia ha chiesto l’archiviazione delle posizioni. Si ricorderà infatti che proprio l’avvocato Nisii, nel novembre scorso all’epoca del primo avviso di conclusione delle indagini, ebbe a far sentire la propria contrarietà verso un coinvolgimento personale in una indagine che riguardava dettagli della gestione tecnica dell’istituto di credito di corso San Giorgio: «Per quel che mi riguarda – scriveva Nisii – ho ragione di ritenere che la mia assoluta estraneità alla vicenda, che già emerge dalle indagini espletate, sarà affermata con grande chiarezza». L’ex presidente, come aveva annunciato, ha presentato le proprie controdeduzioni alle conclusioni del pubblico ministero. «Mi piace pensare – disse all’epoca – che l’avviso di conclusione delle indagini sia ispirato ai principi di garantismo per consentire all’interessato di intervenire una volta che abbia a disposizione tutti gli atti processuali e – conclude Nisii – poter offrire, quindi, al magistrato un rilevante contributo per consentire scelte di giustizia». Per quanto attiene all’inchiesta, sarebbe relativa a un ammontare complessivo di oltre due milioni di euro in prodotti finanziari. Tra il 2010 e il 2011 sarebero state vendute oltre due milioni di euro di azioni, facendole passare come detto per prodotti finanziari, simili ai cosiddetti ‘pronto contro termine’ e all’origine dell’inchiesta ci sarebbero state le denunce penali di alcuni clienti, che hanno scelto la strada giudiziaria piuttoso che quella civile, come praticato da altri.