TERAMO – "L’Inail vuole fare cassa per oltre 20 milioni con gli agenti di commercio". A lanciare il grido d’allarme è il presidente di "Agenti Teramo Senza Confini" Franco Damiani, che punta il dito contro le attività degli ispettori Inail che in questi giorni "invocando la presenza di una fantomatica “dipendenza funzionale” tra gli agenti di commercio e le relative società, stanno visitando le oltre 10 mila società di agenti di commercio presenti sul territorio italiano per verificare l’esistenza dell’obbligo assicurativo". Controlli ai quali, in caso di esito positivo, corrisponde la "richiesta del versamento Inail retroattivo di 5 anni oltre a sanzioni e interessi". Una situazione anomala per Damiani, che sottolinea come gli agenti di commercio siano già obbligati al versamento previdenziale presso l’Enasarco e come, anche quando l’attività viene svolta in forma societaria, non ci sia in realtà nessuna dipendenza funzionale "proprio in considerazione dell’alto grado di autonomia con cui si opera, in quanto si esercita la professione a titolo individuale e in una posizione di assoluta parità, senza avere dipendenza verso la società". Da qui la protesta per quella che gli agenti di commercio definiscono come una "incomprensibile imposizione di una duplice assicurazione obbligatoria". Anche perché, scrive Damiani in una nota, la stessa Inail nel 2011 aveva "affermato che una società di agenti di commercio va assicurata presso l’Enasarco e con PEC del 21/10/2014 ha comunicato che per una società di agenti non ricorre l’obbligo assicurativo in quanto, pur in possesso del requisito oggettivo, non presenta il requisito soggettivo previsto dal decreto". Un mancanza di chiarezza a fronte della quale l’associazione di categoria ha invitato gli agenti interessati ad inviarle tutta la documentazione utile a valutare la possibilità di una class action".
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