Tribunale ingessato per la carenza di organico, avvocati in rivolta

TERAMO – Cancellerie sotto organico, file agli sportelli che funzionano a singhiozzo, procedimenti che vanno a rilento per mancanza di personale. È questa la situazione in cui versa il tribunale di Teramo, fra i tribunali che vantano il più alto numero di procedimenti in Abruzzo e sul quale si riflettono in maniera forse più drammatica gli effetti di una politica nazionale che, se da una parte mira a centellinare le risorse destinate agli apparati amministrativi locali creando un risparmio per la collettività, dall’altra finisce per mettere in crisi lo stesso meccanismo che di questi consente il funzionamento. L’argomento sarà oggetto della prossima riunione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, convocato d’urgenza per individuare lo strumento attraverso il quale manifestare il disagio che le toghe teramane sono costrette a subire, quotidianamente, a danno dei propri clienti oltre che del proprio lavoro. «La situazione è paradossale – afferma il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Guerino Ambrosini -. Nonostante le gravi carenze di personale, che si manifestano in disservizi evidenti all’interno del tribunale, la situazione non cambia, anzi peggiora ogni giorno di più mettendo a rischio lo stesso decoro istituzionale del luogo. Tutte le cancellerie sono in grave difficoltà e tra queste ci sono anche i casi limite della cancelleria per le esecuzioni immobiliari, con lo sportello aperto soltanto due volte a settimana, o delle cancelleria penale, con lunghe file ogni giorno davanti all’unico sportello funzionante, per non parlare della Procura che non ha più il dirigente amministrativo. Siamo stati tra i primi in Italia ad avviare il processo telematico ma, di questo passo, rischiamo di finire ultimi in graduatoria per impossibilità di gestirlo”. Il presidente Ambrosini rivolge un appello a tutte le autorità chiamate a rappresentare a livello nazionale i problemi del territorio. “È un problema dell’intera collettività e, come tale, deve essere affrontato e risolto. È necessario un intervento corale da parte delle istituzioni locali affinché il Ministero prenda atto di una situazione giunta al limite della sopportabilità”.