Pasqua, Coldiretti: i consumatori non rinunciano all'uovo ma resistono i dolci regionali

TERAMO – Il 51% degli italiani non rinuncia al tradizionale uovo di cioccolato, ma resistono i dolci della tradizione locale tipici della Pasqua. E’ quanto stima la Coldiretti, che ha tracciato la mappa delle specialità pasquali lungo lo stivale, dalla scarcedda lucana alla pastiera napoletana, dal dolce salame dell’Emilia alla cassata siciliana, dalla torta pasqualina ligure alla ciaramicola dell’Umbria. Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, per gli adulti Pasqua, sottolinea la Coldiretti, è un’occasione per riscoprire sapori del passato sulla base di ricette della tradizione inimitabili dai grandi marchi industriali. Sono dolci caratterizzati spesso dal gusto forte che hanno le uova tra gli ingredienti principali, come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria, un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia, continua la Coldiretti, è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita, che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi. Sono centinaia le specialità in Italia che presentano differenze negli ingredienti o nella ricetta. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali, sostiene la Coldiretti, è tornata in auge in molte case dove in questi giorni si svolge il rito della preparazione e del consumo di specialità alimentari destinate a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno.