I residenti della Cona: «Quella centrale fa male?» Ma l'Arta è il grande assente FOTO

TERAMO – La riqualifica della fornace “Scimitarra” per la costituzione di aree di aggregazione sociale, la delocalizzazione della centrale elettrica di proprietà dell’Enel e la realizzazione di un percorso “interno-scuola” per regolare l’entrata e l’uscita degli studenti dei tre istituti scolastici della zona: sono alcune delle tematiche affrontate nel corso del convegno che si è tenuto questa mattina all’istituto tecnico professionale “B. Pascal” e a cui ha partecipato il Governatore, Luciano D’Alfonso. L’incontro organizzato dal comitato di quartiere Cona e dall’associzione culturale "BigBang" ha inteso riprendere il filo di un discorso iniziato da oltre un decennio. Il contratto di quartiere, che prevede la riqualifica della nota Fornace "Scimitarra" della Cona per la creazione di aree di ritrovo, nonostante l’approvazione del Consiglio comunale (2004) e l’erogazione del finanziamento di 5 milioni di euro (3 milioni da soci privati e 2 pubblici), non si è ancora concretizzato. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Teramo, Mario Cozzi, nel corso della conferenza ha attribuito l’arresto del progetto ad una serie di "lungaggini amministrative", dovute alla presenza nella zona di rifiuti tossici (amianto) che richiedono la bonifica del territorio e l’intervento dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente), rallentando i lavori ed impedendo l’espropriazione del territorio. Altrettanto spinosa è la questione della delocalizzazione della centrale elettrica di proprietà dell’Enel. Il progetto, nato dal protocollo d’intesa tra la Giunta Sperandio e l’allora presidente dell’Enel Chicco Testa, prevede il trasferimento dell’impiantodi via Cona in un’area distante dalle abitazioni, per salvaguardare la salute dei cittadini dalle onde elettriche ed elettromagnetiche emesse dalla centrale. Il presidente D’Alfonso ha mostrato la propria disponibilità a collaborare con il comitato di quartiere e con il Comune di Teramo per risolvere le problematiche della zona: «Il contratto di quartiere – ha sottolineato D’Alfonso – doveva risolvere delle questioni, ma si è incagliato. I problemi però vanno risolti, più passa il tempo più i vincoli si allentano. Questa è una priorità. Anche la questione della delocalizzazione della centrale elettrica è un problema reale, è in gioco la salute dei cittadini. Le difficoltà devono essere superate e mi prendo l’impegno di portare la questione insieme a tre delegati del quartiere e ad un delegato del Comune direttamente a Carlo Tamburi (Capo Enel Italia, ndr). Voglio lavorare con voi, con il quartiere e con il Comune per risolvere la situazione, ma anche l’Arta di Teramo deve collaborare. Domani scriverò al direttore generale dell’Arta per sapere perchè non era qui». Acceso il dibattito con gli interventi dei cittadini della Cona (il quartiere ne conta circa 5mila) che hanno chiesto a chiare lettere spiegazioni e soprattutto la verità: la centrale Enel è nociva alla salute? Una risposta sarebbe dovuta arrivare dall’Arta che però ha disertato il convegno, suscitando la contrarietà sia dei cittadini che del Governatore. Pur non essendoci nelle relazioni dell’agenzia ambientale correlazioni tra l’attività della stazione elettrica e gli aumentati casi di neoplasie della zona, i residenti non credono che la centrale sia innocua: «Porto la mia eperienza diretta – ha detto il presidente del comitato di quartiere, Domenico Bucciarelli -: assieme al medico dell’Arta ho visitato tre abitazioni dove sono state riscontrate cinque nepolasie, leucemie, due in persone decedute e tre in persone in vita. Ho detto che non mi servono misurazioni delle frequenze delle onde elettromagnetiche… a me bastano questi dati, che sono più chiari di qualsiai altro elemento». All’iniziativa oltre al Governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e all’assessore Mario Cozzi sono intervenuti il consigliere del Pd teramano Maurizio Verna (delegato dal presidente della provincia di Teramo Renzo Di Sabatino), Donato Di Lodovico docente di urbanistica dell’ Università dell’Aquila, Armando Rampini responsabile ufficio programmi, norme e programmi integrati della Regione Abruzzo e Domenico Bucciarelli presidente del comitato del quartiere Cona. L’iniziativa è stata moderata da Antimo Amore, giornalista di Rai 3.