La Corte d'appello respinge il ricorso dei sindaci contro il fallimento del Cirsu

NOTARESCO – I giudici della Sezione civile della Corte d’Appello dell’Aquila hanno rigettato il ricorso presentato dai sindaci dei comuni che fanno parte del Cirsu e dal Consorzio stesso, contro la sentenza con cui il tribunale di Teramo aveva dichiarato, nel settembre dello scorso anno, il fallimento della società consortile formata dai campanili di Giulianova, Bellante, Morro d’Oro, Notaresco, Mosciano e Roseto. La Corte, composta dai giudici Iannaccone, Fiore e Filocamo, ha anche dichiarato inamissibile la costituzione in giudizio del Consorzio Stabile Ambiente, che per conto del Cirsu gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti di contrada Grasciano. Resta dunque in piedi il fallimento Cirsu, con tutte le motivazioni economiche ma anche politiche implicite, con buona pace dei sindaci dei sei comuni ricorrenti, che avevano scelto la strada giudiziaria civile per tentare di avere ragione di una vicenda finita alle ortiche dall’originario debito di 2,5 milioni mai onorato nei confronti dell’Aia, Abruzzo igiene ambiente, titolare fino al 2011 della parte privata di Sogesa, società ex braccio operativo del Cirsu addetta alla raccolta dei rifiuti nei Comuni consorziati, nonché alla gestione del polo di Grasciano. La sentenza fa prprie le controdeduzioni addotte in particolare dagli avvocati che rappresentano il fallimento Cirsu, Fabrizio Acronzio e Gabriella Di Cesare, che hanno sottolineato la ‘fallibilità’ del Cirsu quale società in house degli enti pubblici, sostenuta dai concetti del controllo analogo e dell’attività prevalente, ma soprattutto l’altro elemento indiscutibile che hanno portato al crac Cirsu vale a dire, il grave stato di insolvenza del concorzio pubblico. E in alcuni passaggi la sentenza è lapidaria, in particolare quando rileva che la relazione Arta dello scorso mese di gennaio – alla base della sospensione dell’autorizzazione ambientale – ha rilevato gravissimi irregolarità amministrative dai riflessi di natura anche penale. Come a dire che i guai per Cirsu sembrano non finire qui.