Gran Sasso Teramano: il presidente Di Sabatino ne propone lo scioglimento

TERAMO – Nel corso dell’assemblea della Gran Sasso Teramano che si è svolta questa mattina, il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, ha proposto la liquidazione volontaria della societa’ che gestisce gli impianti di risalita del versante teramano del Gran Sasso «preso anche atto della decisione della Camera di Commercio, che detiene il 40% delle quote, di uscire dalla compagine pubblica e constatate le difficoltà legate all’affidamento di gestione degli impianti». Dopo l’affidamento al consorzio Prati & Co della gara quinquennale per la gestione della cabinovia di Prati di Tivo, infatti, il consorzio non ha mai sottoscritto il contratto ritenendolo troppo oneroso ma anche a Prato Selva si registrano delle forti criticità e il gestore è in arretrato con il pagamento dei canoni.

Di Sabatino, quindi, ha espresso “forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a determinare nonostante gli sforzi profusi dalla Provincia, situazione che rischia di pregiudicare la sorte di un comprensorio turistico, quello di Prati di Tivo-Prato Selva fra i più importanti dell’Appennino”. Non sono stati approvati i bilanci 2014 e 2015 della società perché “permangono contrasti sulle poste di credito nei confronti della Provincia” anche se, ha specificato Di Sabatino “si tratta di questioni più formali che sostanziali perché dopo la transazione con l’Unicredit la situazione aggiornata ad oggi non presenta più le perdite del 2014 e del 2015”. 

“Mi riservo di convocare quanto prima una riunione con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Regione e Comuni in primis, coinvolgendo anche le DMC turistiche per valutare scenari e soluzioni”. All’assemblea di questa mattina erano presenti tutti i soci e la Regione è stata rappresentata dall’assessore Dino Pepe. L’amministratore delegato, Mauro Bacchion, quindi, riconvocherà l’assemblea per l’esame della proposta della Provincia, socio di maggioranza della Gran Sasso.