Il vescovo saluta Pannella: «Vivevamo a fianco a Roma, sono qui per una sintesi» FOTO VIDEO

TERAMO – Cinque minuti di preghiera, raccolto davanti alla bara, solo: il vescovo di Teramo, Michele Seccia, è stato tra i primissimi questa mattina, alla riapertura della camera ardente, a rendere omaggio alla salma di Marco Pannella. Cosa gli ha detto, nel momento in cui si è trovato di fronte a lui? «Che ero qui per fare una sintesi…». Prima di lasciare l’aula consiliare, dove piano piano si fa sempre più intenso il flusso dei cittadini che si avvicinano per una visita al leader radicale, Seccia ha proferito poche battute, svelando una specii di convivenza romana con Pannella, all’epoca degli studi universitari: «Sono vissuto nello stesso isolato, in via Santa Chiara 42 – ha detto monsignor Seccia -, quando tra i miei studi di filosofia e teologia alla Statale di Roma, negli anni davvero ruggenti  dopo il ’68, sognavo fare sintesi: ecco sono qui e ho fatto la mia sintesi, ognuno fa la propria. Ognuno sceglie ciò in cui crede, ma alla fine la verità si ritrova sempre». A poca distanza dall’alto prelato, un altro prete ha fatto il suo ingresso in sala, don Aldino Tomassetti, parroco della Cattedrale. A fare gli onori di casa, da stamattina alle 7, c’è il sindaco Brucchi con la fascia tricolore e con lui anche il rettore D’Amico. I picchetti d’onore attorno alla bara si danno il cambio: è stata la volta degli studenti dell’Unversità di Teramo, poi dei carabinieri in uniforme, infine dei commessi della Regione Abruzzo. Dietro al feretro ci sono i gonfaloni, della Regione, della Provincia di Teramo, dei Comuni di Teramo e dell’Aquila (dove era stato consigliere comunale), dell’Università che gli ha conferito nel 2015 la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, dell’associazione Teramo Nostra di cui era socio onorario. Tra le bandiere c’è quella listata a lutto del Liceo classico cittadino, il Melchiorre Delfico.
In tanti sfilano: cittadini, ex amministratori, amici della esperienza politica cittadina comune degli anni ’90. Commosso l’addio di Grazia Maria Scuccimarra, consigliere comunale con la Civica, laica e verde, in lacrime accanto al feretro di Pannella e stretta in un abbraccio con l’ex parlamentare Pio Rapagnà.