Pomante: «Brucchi ha applicato la logica del caos»

TERAMO – Per l’arancione Gianluca Pomante, la ricomposizione della giunta operata da Brucchi ha seguito il principio del caos e ne è segnale evidente che ciascun assessore gestisce deleghe che sono al di fuori della propria competenza, tranne il ‘tecnico’ Chiarini, ma compreso il sindaco stesso che da medico dovrà lavorare sul bilancio comunale. Ecco l’intervento del consigliere comunale:

«La Giunta “di qualità” del Sindaco Brucchi o “brucchi-ter” brilla per esperienza e competenze, come si conviene ad un Comune moderno e al passo con i tempi. Del resto, la vita frenetica della società in cui viviamo costringe un’Amministrazione ad essere competitiva e, soprattutto, innovativa.

Talmente innovativa da considerare superato ogni titolo di studio, ogni esperienza certificata, ogni specializzazione o formazione professionale. Basta consultare i curricula dei soggetti interessati e confrontarli con le deleghe assegnate, per capire che Maurizio Brucchi è avanti, è fuori dagli schemi, è talmente visionario da risultare… incomprensibile.

Mirella Marchese, con il diploma di maturità scientifica e la patente europea del computer, forte dell’esperienza come responsabile del Patronato ENAS e di componente delle Commissioni Pari Opportunità, guiderà la riforma della macchina amministrativa, avrà cura dei rapporti con le società partecipate, gestirà l’anagrafe e lo stato civile, seguirà appalti e contratti.

Mario Cozzi, con alle spalle il Diploma di Geometra e una consolidata esperienza come Direttore di Filiale del Gruppo Gabrielli Spa (2.000 mq di superficie di vendita, si legge nel suo CV), gestirà la cura ed il decoro della città, le manutenzioni e la pubblica illuminazione, l’ambiente e la programmazione del ciclo integrato dei rifiuti, inclusa la chiusura della discarica Latorre. Dovrà attuare il patto con i sindaci e l’Agenda Europea 2020, curare il benessere animale, gestire traffico e trasporti (inclusi mobilità, piste ciclopedonali e bike sharing).

Franco Fracassa, Agrotecnico con trent’anni di servizio nelle Forze dell’Ordine, avrà cura della dei lavori pubblici, gestirà i rapporti con le utilities, curerà il centro storico e l’arredo urbano, oltre che Protezione Civile e innovazione tecnologica. 

E’ una marcia trionfale quella dei nuovi incarichi, con Francesca Lucantoni, Laureata in Economia e Commercio, che dopo gli eccellenti risultati dell’Assessorato alla Cultura, sfruttando l’esperienza lavorativa pregressa di Istruttore Contabile, Istruttore Amministrativo e Curatore Fallimentare, si occuperà della scuola, del diritto allo studio, dell’assistenza scolastica. 

A Valeria Misticoni, Avvocato con precedenti impegni universitari nel settore del diritto ecclesiastico, saranno affidati l’urbanistica e la pianificazione, il piano particolareggiato del centro storico, l’edilizia popolare e residenziale, gli insediamenti produttivi, la toponomastica, l’housing sociale e le politiche per la casa, lo sportello unico SUE – SUAP e la valorizzazione del patrimonio comunale.

Roberto Canzio Perito aziendale e imprenditore edile, dovrà curare i rapporti con le associazioni sportive e le attività produttive (commercio, industria, artigianato, agricoltura, mercati e mercatini), farà finalmente marketing territoriale ed avrà cura delle frazioni e del verde pubblico. 

Eva Guardiani, Avvocato, passerà dal Bilancio alle attività sociali, alle politiche per la persona, gli anziani e i minori. Curerà le politiche giovanili e socio assistenziali, il servizio civile, le politiche per il lavoro, le politiche comunitarie e i rapporti internazionali. 

Dulcis in fundo, il Sindaco Maurizio Brucchi, medico chirurgo specializzato nell’apparato digerente, tiene per sé bilancio e programmazione economica, controllo di gestione, contabilità generale, provveditorato ed economato, entrate tributarie, revisione della spesa, CED e trasparenza, affari generali e affari legali.

Ora, trattenendo a stento l’istinto di piangere sullo schermo e tenendo da parte Marco Chiarini, al quale è giusto fare i più sinceri auguri di poter dimostrare di valere quel che promette, viene spontaneo chiedere al Sindaco quale criterio, quale meccanismo, quale iter logico-giuridico o anche soltanto economico–funzionale abbia utilizzato per valorizzare le competenze di ciascun componente della nuova Giunta ed associarle alle deleghe assegnate. E in base a quale criterio, dall’unione tra le competenze e le deleghe, dovrebbe scaturire quel vantaggio competitivo, per la città di Teramo, in grado di rimediare allo sfacelo attuale, alla devastazione degli ultimi anni.

Personalmente, ferma restando la simpatia e la stima nutriti per ciascuno degli interessati dal punto di vista personale, ritengo che il Sindaco abbia applicato la logica del caos e fatto un pastrocchio inenarrabile.

Per un tecnico cui venga affidato un incarico nel proprio settore, comprendere le logiche della pubblica amministrazione e stabilire un rapporto fiduciario con il personale comporta uno o due anni di lavoro e studio. Poi potrà effettivamente svolgere il suo compito. Ad un soggetto che viene proiettato in un settore di cui non conosce neppure gli aspetti tecnici, serviranno due anni solo per capire dov’è finito e cosa si dovrebbe fare. Sarei ben lieto di essere smentito ma temo che non avverrà.

Nel frattempo, dato che sono un cittadino ligio e prendo esempio dal mio Sindaco, adottando la logica con la quale ha assegnato le deleghe, andrò dal salumiere a chiedere consigli per la mia cefalea, al Pronto Soccorso per farmi consigliare un buon ristorante e dai Vigili del Fuoco per sapere come predisporre un business-plan per un finanziamento comunitario. Provateci anche voi. Magari funziona. Ad maiora».
Gianluca Pomante