Mazzini in apprensione, cardiochirurgia perderà il suo primario?

TERAMO – L’ospedale Lancisi di Ancona fa concorrenza al Mazzini di Teramo e sulla strada della cardiochirurgia di Teramo si prospetta un altro periodo di gestione ad interim? Una delle eccellenze del nosocomio teramano potrebbe infatti perdere il suo primario. Marco di Eusanio, arrivato poco più di un anno fa a dirigere il reparto che fu del padre Giuseppe, potrebbe approdare alla direzione dell’omologo reparto dorico. La notizia che sta tenendo in apprensione i vertici della Asl di Teramo, era nell’aria da tempo, ma a confermare la possibilità concreta di una imminente vacatio del posto di direttore di unità complessa, c’è il fatto che il cardiochirurgo teramano 43enne ha partecipato al concorso per direttore nell’ospedale marchigiano e sarebbe anche tra i più accreditati per la nomina a primario. Dunque a risultato imminente, l’azienda teramana potrebbe anzi, sicuramente si troverà a fare i conti con la successione a Di Eusanio, dopo aver chiuso da poco più di 12 mesi un lungo periodo di interregno, quando la direzione del reparto fu affidata al dottor Villani, in sostituzione del dottor Mazzola.

La vicenda assume contorni ancor più misteriosi, se si considera la polemica vissuta alla vigilia della nomina di Marco Di Eusanio alla cardiochirurgia del Mazzini, avvenuta nel mese di dicembre del 2014, assieme ad altri 5 primari di altrettanti reparti ospedalieri, anche se poi l’insediamento ci fu il 1° maggio dello scorso anno. All’epoca fu forte la contrapposizione tra la candidatura dello stesso Di Eusanio e del dottor Giovanni Casali, 50enne chirurgo romano, allora al San Camillo, con alle spalle una vasta esperienza in particolare nei trapianti di cuore. La spuntò, anche grazie a una decisiva valutazione "medico-politica", il figlio d’arte Di Eusanio, che adesso punta la prua della sua carriera verso Ancona, centro notoriamente in possesso di enormi potenzialità sanitarie, dotato anche di una area interventistica pediatrica. Ci si chiede, ai piani alti della Asl, se sia possibile riaprire quella graduatoria, ma nel frattempo Casali dirige la cardiochirurgia dell’ospedale civile di Lecce.