Finanza, l'Abruzzo si scopre regione "fedele" sul piano fiscale

L’AQUILA – In quanto a fedeltà fiscale «l’Abruzzo non è messo così male». Lo ha osservato stamane il generale di Brigata Flavio Aniello, comandante regionale della Guardia di Finanza, parlando nella caserma "Tito Giorgi" dell’Aquila, in occasione delle celebrazioni del 242esimo anniversario della fondazione del Corpo. La considerazione del comandante riprende (seppur con le dovute cautele) uno studio condotto dalla Cgia di Mestre sulla base di 5 indicatori economici abbastanza significativi, dal quale emerge – ha riferito il comandante – che se il dato medio nazionale è pari a 100 l’Abruzzo si attesta a 101,3. «Altri indici – ha proseguito il comandante – fanno emergere che un pò di reddito sta iniziando a ricircolare, sia negli investimenti delle imprese che nei consumi delle famiglie". E proprio sullo stato attuale dell’economia abruzzese e sul ruolo delle Fiamme Gialle, Aniello ha sottolineato che il Corpo «opera quotidianamente a tutela e ‘a fianco’ dei cittadini onesti per costruire insieme un futuro migliore per le nuove generazioni. Ovviamente i controlli fiscali non mancano ma l’illegalità in questo settore – ha ribadito il generale – è sostanzialmente nella media nazionale».

Controlli anche sulle spese sanitarie. «I finanzieri – ha aggiunto il comandante nel corso del suo intervento – hanno anche vigilato sull’efficiente e corretta gestione della spesa sanitaria, anche appurando la veridicità dei documenti giustificativi delle spese mediche e contrastando ogni forma di spreco, inefficienza, abuso e distrazione di somme per interessi privati, dal momento che sono proprio tali comportamenti che generano disavanzi di gestione con conseguente peggioramento della qualità delle prestazioni assicurate ai cittadini. Marcata anche l’azione a garanzia delle persone veramente bisognevoli di tutela sociale, svolta mediante l’approfondimento delle reali condizioni di reddito dei richiedenti l’accesso alle cosiddette "prestazioni sociali agevolate", rispetto a quanto da essi esposto nelle apposite autocertificazioni. In tale contesto sono stati eseguiti 87 controlli con irregolarità riscontrate in 11 di essi (12,64%). Sette i soggetti verbalizzati.

I numeri. Durante i primi mesi del 2016 la Guardia di Finanza ha scoperto in Abruzzo 49 evasori totali e 13 paratotali, 124 lavoratori in nero, 14 irregolari mentre sono in tutto 50 i datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera irregolare e in nero. Il contrasto all’evasione, alle frodi fiscali e al sommerso, è il primo obiettivo strategico della Finanza. In questo contesto si contano 123 verifiche ai fini delle imposte dirette, dell’Iva e alti tributi; 176 controlli fiscali; 2.882 interventi di controllo economico del territorio (verifiche obblighi strumentali, controlli sulle circolazioni delle merci e su indici di capacita’ contributiva). Per reati tributari sono stati denunciati 55 soggetti, di cui 2 in stato di arresto. Sempre per reati tributari i sequestri ammontano a quasi 3,5 milioni di euro. Otto i casi di frodi all’Iva, 4 i casi fiscalità internazionale. "Le linee d’azione dei Reparti della Guardia di Finanza abruzzesi, in linea con lo scorso anno – ha sottolineato il generale Aniello – sono state incentrate principalmente sull’incremento della qualità dei controlli e sull’accurata selezione dei soggetti sottopostivi, in modo da limitare quanto più possibile, da un lato l’impatto ispettivo sulle attività economiche e migliorarne, dall’altro, l’efficacia, indirizzando le attenzioni su quei soggetti con più elevati profili di evasione, causa di alterazione delle regole del mercato e di ingente danno per i cittadini e gli imprenditori onesti».