Paolo Ruggieri è il nuovo segretario del 'Premio Teramo'

TERAMO – La Giunta municipale questa mattina ha affidato a Paolo Ruggieri, direttore editoriale della casa editrice Galaad edizioni, l’incarico di Segretario della 44esima edizione del concorso letterario “Premio Teramo per un racconto inedito”. L’incarico prevede, oltre alla direzione, l’organizzazione e il coordinamento del Premio che dovranno essere esercitate in perfetta sintonia con le linee indicate dall’amministrazione comunale. Paolo Ruggieri predisporrà un programma inerente le attività future del Premio, la cui serata finale si terrà nel prossimo mese di Dicembre; tali linee saranno concordate con l’Assessore alla Cultura Marco Chiarini. Il nuovo segretario vanta un interessante curriculum, che ne prova le competenze, l’autorevolezza e le capacità; Ruggieri direttore editoriale della Galaad edizioni ha tra l’altro tradotto, dalla lingua inglese, alcune opere letterarie di Mark Twain, Kate Chopin e John Keats; è inoltre co-autore, con Francesca Nava, della fiaba Il sogno di Bernard. Al nuovo segretario verrà corrisposto un ristoro economico complessivo di 500 euro. «Il Premio Teramo – si legge in una nota del Comune di Teramo – nato nel lontano 1959, giunto alla 44esima edizione dopo che alcuni anni fa ha registrato un periodo di sospensione, può essere considerato sicuramente il più antico e prestigioso concorso letterario dedicato al racconto inedito. Tantissimi affermati scrittori italiani hanno partecipato al Premio da Edith Bruck, ad Andrea Zanzotto, Piero Chiara, Dolores Prato, Alberto Bevilacqua, Silvio Guarnieri, Raffaele Nigro, Maria Luisa Spaziani, Rossana Ombres, Mario Pomilio, David Maria Turoldo, Giovanni Raboni, Vanni Ronsisvalle, Giacinto Spagnoletti, Ferdinando Camon, Carlo Sgorlon, Renato Minore, Gianni Gaspari, Luca Desiato, Claudio Marabini, Giuliano Manacorda, Ferruccio Ulivi, Paolo Barbaro. Pregio principale della manifestazione letteraria è dato dalla stessa formula del racconto e dal requisito dell’inedito, elementi che sono la garanzia per i partecipanti che il giudizio dei lavori non subisca alcuna pressione dal mondo dell’editoria».