Arnaldo e Pino, i maestri di sport e vita mai abbastanza celebrati FOTO

TERAMO – La storia sportiva della città di Teramo può essere sfogliata in un immaginario libro, le cui pagine sono accompagnate da istantanee di volti genuini e storici che resteranno indelebili nel ricordo di chi, in questa città vive e ha vissuto. Ce ne sono due in particolare, tra i tanti, che hanno caratterizzato la propria esistenza dedicandola alla passione e alla formazione e che erano accomunati da un amore in particolare, la boxe. Arnaldo Angelucci e Pino Pecorale avevano in comune, però, anche una qualità che non si vende: erano ‘maestri’ dello sport. Quell’intima predisposizione a trasferire ai giovani regole e comportamenti che in molti di loro si sono fusi in esperienza sportive di grande successo. Sono scomparsi troppo presto e troppo spesso mancano alla comunità sportiva, ancor oggi. Soprattutto quando è possibile partecipare a iniziative come quella che, sotto le stelle di dello spicchio di cielo di piazza Sant’Anna, i loro nomi riecheggiano nelle parole di celebrazione e nella pagie di u libro, ma soprattutto vivono attraverso il sudore, i colpi, le gioie dellevittorie e i dolori delle sconfitte su un ring come quello allestito in piazza.

Il "Memorial Arnaldo Angelucci", volto e organizzato da Alessandro, figlio dello storico maestro di pugilato teramano scomparso a soli 63 anni, il 25 giugno 2010, ha ricordato a tutti che il pugilato teramano è vivo, e se lo è, puo dire grazie proprio a quanto seminato da Arnaldo nelle palestre dell’underground teramano. La Nuova Pugilistica Teramo – presieduta proprio da Alessandro Angelucci, con il vicepresidente Flaviano Marcozzi e il maesto Riccardo Di Sabatino -, ha portato sul ring, al debutto tra i dilettanti AOB, Sabatino Perilli e Gabriele Di Ruggero, testimoni del lavoro che in questi anni non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà, enormi, che soffre il pianeta sport sul territorio locale. E la serata condita da 8 combattimenti da tre round, delle categorie Elite e Junior, oltre che appassionare il pubblico presente, ha inteso costituire collante con la città in una disciplina che ha vissuto momenti di grande splendore a livello nazionale in passato. Ne è stata testimonianza la consegna dei riconoscimenti voluti da Angelucci, a personaggi che hanno fatto la storia dei guantoni teramani, da Elia Calvarese (e la mitica scula della società Teramo Scalo) ad Aldo Petrella, che di Arnaldo Angelucci fu valida spalla tecnica. Dalla storia al futuro, dunque, con un simbolico ponte costruito dalla presenza a bordo ring, già con piglio determinato, del piccolo Arnaldo junior.

Da Angelucci a Pecorale, il passo è stato breve e facile. Anche il ricordo dell’indimenticato prof, venuto a mancare a 75 anni il 3 agosto 2006, e la cui scuola ginnica e non solo, attraverso gli attrezzai della leggendaria palestra Olympia, ha vissuto momenti di intensa commozione in piazza Sant’Anna. Dovuta alle testimonianze raccolte da Riccardo Nori nel suo libro "La palestra Olympia e il professor Pino Pecorale: una storia di sport… e di vita". Nelle pagine del libro si trova infatti raccolta la storia dell’insegnante di educazione fisica che covava anche una passione per il pugilato con il contributo di importanti personaggi dello sport come Stella Masocco, madre del capitano della nazionale di calcio Gianluigi Buffon, e dell’olimpionica Sara Simeoni che hanno avuto l’opportunità di conoscere Pecorale in veste di tecnico nazionale di atletica leggera e di altre discipline tra cui nuoto, sci di fondo, ciclismo e kayak. Nulla era impossibile per il prof d’acciaio, presente dovunque c’era da coniugare lo sport con l’amicizia e il contatto personale.