TERAMO – Si aggiungono le posizioni di solidarietà all’adolescente giuliese vittima della violenza sessuale da parte di un arbitro spagnolo a Teramo per partecipare alla Coppa Interamnia, «giunto nella nostra città ad infangare l’ultimo giorno di una delle più belle manifestazioni sportive mondiali». Lo scrive Monia Pecorale, referente del Comitato “Se non ora quando?" di Teramo. Snoq critica il fatto che i giudizi negativi espressi nei confronti di «questo essere indegno», sono stati «quasi sempre accompagnati da basse insinuazioni sulla condotta e sull’etnia della ragazza, quasi si volesse inconsciamente alleggerire la gravità di ciò che è accaduto. Altrimenti non avrebbe avuto senso l’aver affermato che la ragazza era consenziente e neppure l’aver sottolineato la sua origine rom».
«Ma come avrebbe potuto acconsentire – scrive il Comitato Snoq – ad un atto sessuale così violento da procurarle un’emorragia interna? Niente può, comunque, giustificare tale violenza, soprattutto da parte di un adulto nei confronti di una minorenne. Gli esperti ci dicono, inoltre, che molto spesso chi subisce violenza si trova in uno stato di prostrazione psicologica tale da arrivare a giustificare il carnefice».
Il Comitato "Se non ora quando?" ritiene che «quando a fare notizia sono gli abusi contro le donne, le opinioni, molto spesso, vengono influenzate da una residua mentalità maschilista che, a prescindere, ricerca sempre una corresponsabilità “vittima – carnefice” ».
Sotto questo aspetto, il Comitato ritiene di dare una stoccata al nosto sito di informazione, pur (inspiegabilmente) non citandolo: «E questo è accaduto anche con la vicenda in questione. Una testata giornalistica, infatti, l’ha vergognosamente ribaltata, rappresentando l’adolescente come colei che avrebbe ‘INGUAIATO’ il “povero” arbitro» (la nostra risposta e nei commenti a questo articolo).