Carrozzine determinate: «L'Abruzzo investa sulla cultura dell'inclusione»

PESCARA – «Poco importa se si tratti di provocazione o bufala, ma la recensione negativa anonima su Tripadvisor ha come responsabili la politica». Lo dice  l’associazione abruzzese Carrozzine Determinate. «Regione Abruzzo e tutti i Comuni – dice Claudio Ferrante, presidente dell’associazione abruzzese – investano sulla cultura dell’inclusione ed evitino per cortesia di prendere posizione demagogica». «Se in tanti anni di dure lotte dell’associazionismo abbiamo ottenuto importanti traguardi anche sul piano legislativo, ci siamo ancorati sul piano culturale – osservano i responsabili -. Siamo di fronte al fallimento totale del welfare, altro che stato sociale! Le istituzioni e la politica sono lontani anni luce dal problema reale della gente. Siamo costretti a denunciare l’abulia delle istituzioni, combattiamo uotidianamente contro la violazione dei diritti umani e contro le discriminazioni». «Le famiglie delle persone con disabilità sono sempre più isolate e abbandonate dalle stesse istituzioni, figuriamoci dalla società! Che fine ha fatto l’inclusione scolastica? L’integrazione sociale? Il modello biopsicosociale? Noi di Carrozzine Determinate non ci meravigliamo che quel pseudo papà in vacanza a Roseto abbia lasciato quelle dichiarazioni, ma sottolineiamo che quel post su Tripadvisor in un solo giorno ha ottenuto 1400 like, a dimostrazione – conclude Ferrante – che la mamma dei cretini è sempre incinta!».

«Quanto avvenuto a Roseto ai danni dei disabili ospiti di un centro vacanze deve essere uno stimolo per dare vita ad una risposta compatta, sia della società civile che delle istituzioni, per ribadire che la disabilità è una risorsa e non un peso per la nostra società. Occorre mettere fine ad una logica assurda che costruisce muri e steccati. Per questo motivo propongo di istituire un marchio di qualità da attribuire alle strutture turistiche che accolgono le persone con disabilità». E’ quanto dichiara Alessandra Bascelli, presidente dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) – Sezione Abruzzo. «Lanciamo – aggiunge Dante D’Elpidio – una proposta per costituire un tavolo tecnico con i Presidenti Regionali delle principali Associazioni di categoria nel settore ricettivo e turistico per promuovere la creazione di un marchio di qualità per quelle strutture che favoriranno l’accoglienza delle persone disabili. Questo un vero primo passo verso una completa integrazione senza discriminazione».

«Sono affermazioni inqualificabili e mi auguro che i responsabili del sito provvedano il prima possibile a eliminare questo post». Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l’infanzia e l’adolescenza, Vanna Iori. «A questo genitore bisognerebbe spiegare che la disabilità non è solo sofferenza ma un’opportunità di conoscenza e crescita per tutti e che la diversità è anche risorsa. Le parole di questo genitore sono gravissime perchè espressione di un’educazione nei confronti dei figli che vuole nascondere la realtà: sono questi messaggi che conducono all’emarginazione e alla discriminazione».

«Trovo vergognoso l’atteggiamento di circo33. Penso che questo episodio sia la dimostrazione di una barriera culturale tra le più grandi che ci sono nel nostro Paese». Lo dichiara Ileana Argentin, deputata del Partito democratico. «Perché finché si parla di disabilità – spiega – confinandola nel campo dell’assistenza o della solidarietà va tutto bene, ma quando ci si trova davanti a essa in contesti come una vacanza la si trova intollerabile, dal momento che in vacanza ci si deve distrarre. Non ci sono parole per descrivere questo tipo di approccio. A parte che i disabili sono clienti come gli altri, e quindi portano soldi come gli altri, non capisco proprio perché uno pretenda di essere avvisato. E come se, dato che non piacciono i biondi o le persone tatuate, pretendessi di essere avvertita se rischio di trovarli in una struttura turistica. La recensione di quel padre è il grave sintomo dell’intolleranza e dell’incapacità di accettare la diversità, che può essere anche una ricchezza: magari i suoi figli avevano qualcosa da imparare, da quei ragazzi disabili».