Brucchi replica: «Di Stefano referente dei propri imbarazzanti interessi»

TERAMO – «Provo rammarico e grande tristezza nel constatare che un ex amministratore, fino a poche settimane fa assessore al Comune di Teramo, esponente della forza politica più rappresentativa della maggioranza, inviti il proprio gruppo a prendere le distanze dalla stessa; calpestando tutto e tutti, compresi i suoi collegi di Giunta che ancora oggi si stanno profondendo con disinteresse, passione e lealtà, per affrontare e risolvere i problemi della nostra città». E’ pronta la replica del sindaco Maurizio Brucchi, all’affondo dell’ex assessore Rudy Di Stefano. «Io non ci sto e non sono più disponibile – dice Brucchi – ad ascoltare e leggere tali imbarazzanti corbellerie. Perché nessuno, onestamente, è più disposto a credere che le “sollecitazioni” a noi rivolte abbiano come obiettivo la crescita della città. Tali sollecitazioni (ma sarebbe meglio dire provocazioni) hanno in realtà il solo fine di mettere in difficoltà l’attività amministrativa, ossessionate dal miraggio di tornare al più presto al voto per riappropriarsi di una posizione che talvolta è di pura rendita clientelare». Per il primo cittadino «nessuno è ancora disposto a credere che dietro l’attivismo di alcuni fantomatici “comitati” che in più occasioni hanno solo cercato di mettere in difficoltà il sottoscritto, non vi sia l’anima ispiratrice di chi oggi chiede al proprio gruppo politico la stessa identica cosa». Poi si riolge direttamente al suo ex assessore: «Nella vita ci vuole coraggio: il coraggio delle azioni limpide e vere – scrive Brucchi -, il coraggio di albergare nella onestà di intenti, il coraggio di fare scelte a volte difficili ma necessarie. Io le ho sempre fatte con serenità, le mie scelte, attento ai teramani, sapendo che si può anche sbagliare ma che si può guardare tutti con la testa alta e la dignità che viene da un operato sincero. E ci vuole rispetto, nella vita, rispetto degli altri, anche di coloro che proprio del rispetto fanno invece strame. Un rispetto che però non può mai cadere nell’acquiescenza, nella accettazione supina di accuse e critiche in cui coincidono, in realtà, origine e finalità. Per questo non sono più disposto a sottoporre né me stesso né il Comune che mi onoro di rappresentare, a simili strumentalizzazioni».
L’affondo del sindaco è alla fine del suo intervento: «E per questo non entro nel merito delle “corbellerie” – dice Brucchi -, perchè così facendo cado nel gioco di chi continua a fare la politica rimanendo distante dalla gente, lontano dalle attese dei cittadini, TUTTI; ma solo referente di se stesso e dei propri imbarazzanti e tristissimi interessi».