Strade provinciali, arrivano 26 milioni di euro per aggiustarle

TERAMO – E’ di ieri l’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che destina 100 dei 229 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) a lavori per la manutenzione della rete viaria nelle quattro province. Alla Provincia di Teramo vengono conferiti 26 milioni di euro (28 milioni a Chieti, 24 a Pescara e 22 all’Aquila). I finanziamenti serviranno alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle arterie esistenti, quindi rifacimento dei manti stradali e riparazione dei danni provocati dal dissesto idrogeologico. A questi 26 milioni derivanti dal Fondo di sviluppo e coesione vanno aggiunti i circa 8 milioni di euro specificatamente previsti dal Masterplan Abruzzo per le strade della vallata del Fino. 

La Provincia di Teramo, nel marzo scorso, ha approvato e inviato alla Regione il suo Piano di manutenzioni straordinarie: «Un Piano equilibrato – sottolinea il presidente Renzo Di Sabatino – redatto dagli uffici tecnici con la supervisione del consigliere delegato alla viabilità, Mauro Scarpantonio. Il lavoro è stato svolto sulla base di criteri oggettivi di priorità e con l’obiettivo di restituire in maniera equa le risorse. Il documento di programmazione divide la provincia in quattro aree: Vibrata, Vibrata e Tronto; Gran Sasso e Monti della Laga; Tordino, Vomano e Piomba e, infine, Mavone e vallata del Fino. Sono previsti interventi di circa 9 milioni di euro per ogni area per un importo complessivo di quasi 35 milioni: esigenze reali, come può testimoniare chiunque percorra la nostra rete viaria».

I finanziamenti sono subordinati alla sottoscrizione di un’apposita convenzione con le Province che dovranno presentare progetti cantierabili. «Abbiamo fatto un fondamentale passo in avanti rispetto ad una situazione insostenibile. Ci metteremo subito al lavoro, in molti casi le progettazioni di massima sono già state avviate – chiosa Mauro Scarpantonio – la cosa più importante è che questi finanziamenti arrivino presto perché se non si interviene subito i danni, e quindi i costi della manutenzione, sono destinati ad aumentare».