Di Sante, D'Alfonso: «Interpretava ogni ruolo come missione». Di Sabatino: «Umile e perciò vero potente»

TERAMO – Sono tanti i messaggi di cordoglio per la scomprdsa di Giandomenico Di Sante che stanno raggiungndo le redazioni e affollando le bacheche dei social in queste ore. Tra i primi a esprimere il suo dolore per la dipartita di uno tra i più protagonisti della vita politica e imprenditoriale della regione è stato il Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso:

«Giandomenico Di Sante era un uomo del fare. L’energia e la tenacia che ha profuso nei molteplici incarichi che gli sono stati di volta in volta affidati sono state di esempio per i tantissimi che lo hanno circondato e che hanno avuto il piacere di lavorare con lui. Ha sempre interpretato i ruoli che ricopriva come missioni cui adempiere con diuturna solerzia. Giandomenico Di Sante era anche un gentiluomo d’altri tempi. Aveva sempre una parola saggia per tutti e aiutava in ogni modo chi aveva più bisogno. Credo che egli sia ascrivibile a buon diritto nella cerchia degli uomini illustri d’Abruzzo, coloro che hanno fatto sì che questa terra sia migliore di quella che hanno trovato all’epoca della loro nascita. Per questo ne piango la scomparsa con profondo dolore. Alla sua famiglia giungano le condoglianze mie e di tutti gli abruzzesi».

Il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino: «Giandomenico Di Sante era un cavallo di razza. Non aveva timore di sostenere le sue idee e di combattere a sostegno di Teramo e dell’Abruzzo con le armi migliori che aveva: l’intelligenza e la diplomazia. Era un uomo gentile e io lo ricorderò per la sua educazione impeccabile che lo rendeva molto più simile alle persone umili che agli uomini potenti, lui che era potente davvero».

Il capogruppo regionale del Pd, Sandro Mariani: «Con sincera commozione apprendo la notizia della scomparsa del Cavalier Di Sante. Teramo perde oggi uno dei suoi figli più illustri, personaggio autorevolissimo dell’intera economia regionale, nonché valido interprete politico, antesignano di idee e progettualità, di cui, con affetto paterno, mi sono avvalso in tanti anni di amicizia e di periodici incontri, che avevano il sapore del consiglio e nutrivano il senso dell’apprendimento. Saluto "il Presidente" portando negli occhi l’immagine della sua lucida attenzione e del suo incommensurabile impegno fino agli ultimi giorni: un esempio per tutta la nostra comunità».

Commosso anche il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone: «Un forte abbraccio ai familiari per la scomparsa dell’amico Giandomenico. Un uomo con grande carica umana, sempre disponibile ad ascoltare e ad elargire consigli disinteressati. Ha lavorato sempre per far crescere la nostra economia da uomo d’impresa e delle associazioni verso il quale in molti hanno fatto riferimento. Addio caro amico».