Teramo: la squadra affonda, non saluta la curva e scoppia la contestazione FOTO

TERAMO – E’ torrido il dopo partita allo stadio Bonolis, visto il cappotto internoi dall’AlbinoLeffe ma soprattutto l’atteggiamento della squadra in campo, povera di idee, caotica e apparsa senza determinazione. Il ruimoreggiare nel corso dell’incontro da parte della curva, accompagnato anche dal malumore e qualche fischio dalla tribuna, si è trasformato in fuoco ardente al fischio finale. La scintilla è stato il rifiuto della squadra di andare sotto alla curva a salutare come di consueto la tifoseria anche se c’era aria di contestazione. Al termine della partita, questa decisione sarà spiegata in maniera diplomatica e imbarazzata dai giocatori come dettata da timore di essere male interpretati vista la brutta prestazione ma anche con il timore di incorrere in provvedimenti disciplinari previsti in questi casi quando c’è una protesta evidente sugli spalti. Fatto sta che agli ultras, in particolare ai ragazzi dei Sedici gradoni, non è piaciuta affatto e da lì è venuta fuori la protesta eclatante. Circa duecento giovani ultras si sono radunati alla cancellata del settore tribuna che immette all’ingresso dello stadio dove ci sono gli spogliatori e hanno intonato cori e invettive contro la squadra e la società. La cancellata si è mossa pericolosamente, è volata qualcha parola grossa ma la contestazione è stata civile e senza incidenti di sorta. Gli ultras hanno preteso e ottenuto che la squadra uscisse a parlare con loro e così è stato: sono stati Nofri, Speranza, Caidi, Petrella, Di Paolantonio e brevemente (e senza successo) anche il presidente Luciano Campitelli ad affrontare la rabbia della tifoseria, in un faccia a faccia mediato dalla grata del cancello e dalla schieramento di steward e forze di polizia e carabinieri. Gli ultras hanno ricordato il dovere sacrosanto dell’attaccamento alla maglia e il massimo impegno in campo. Il ‘picchetto’ si è sciolto proco prima delle 18, dopo un’oretta circa di tensione, stemperata via via con l’uscita dei giocatori quando i tifosi lo hanno permesso. La tifoseria ha mandato un segnale forte, a una squadra che ha bisogno di cercare nei propri attributi la svolta di un campionato che si sta complicando pericolosamente.