Maxitruffa dell'olio alla Ue: assolti Oliveri e gli altri 12

TERAMO – Assoluzione, "perché il fatto non sussiste", per alcuni capi di imputazione, e "non doversi procedere" per prescrizione per altri capi, per l’ex presidente del Pescara Calcio, Antonio Oliveri, finito in Tribunale per una presunta truffa ai danni dell’Ue. Sentenza di assoluzione che ha riguardato anche tutti gli altri imputati: Vincenzo Oliveri, Giuseppe Surdo, Salvatore Erminio Surdo, Giuseppe Alberto Adolfo Calia, Santo Fichera, Maria Oliveri, Matteo Giuseppe Oliveri, Antonio Paradossi, Giovanni Oliveri, Paolo Pracilio, José Benet Calduc, mentre per Vincenzo Borgia il Tribunale ha disposto il non doversi procedere per morte del reo.

Nel dispositivo di sentenza i giudici hanno poi escluso la responsabilità amministrativa contestata alle aziende
incriminate e revocato il sequestro preventivo disposto in precedenza nei confronti delle diverse società.
L’inchiesta, che arrivava da Palmi (Reggio Calabria), aveva portato a processo i 13 imputati, oltre a 7 società, con reati che andavano, a vario titolo e in base alle diverse posizioni, dall’associazione per delinquere (per la quale lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati), alla truffa e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche fino alla malversazione ai danni dello Stato.

Secondo la Procura, infatti, Oliveri e gli altri avevano messo in piedi una vera e propria truffa che nel corso degli anni aveva portato il gruppo a ottenere illecitamente finanziamenti pubblici, tra fondi statali ed europei, per decine di milioni di euro. Questo attraverso l’emissione di false fatture per operazioni inesistenti in merito a investimenti nel settore oleario. Nel corso della requisitoria il pm Stefano Giovagnoni aveva chiesto la condanna 2 anni e 10 mesi a carico dell’ex presidente del Pescara Calcio per tentata truffa aggravata, malversazione ai danni dello Stato e dichiarazione fraudolenta, un anno e 4 mesi per tentata truffa aggravata per Vincenzo Oliveri e un anno e 4 mesi per Giuseppe Surdo, sempre per tentata truffa aggravata (oltre all’assoluzione e al non doversi procedere per prescrizione per gli altri capi di imputazione) e l’assoluzione e nella maggior parte dei casi il non doversi procedere per prescrizione per gli altri imputati.