TERAMO – La vicenda della chiusura della Noè Lucidi fa tornare all’attacco l’opposizione, che su scuola e sisma ha mantenuto la guardia molto alta. E’ il capogruppo del Pd in consiglio, Gianguido D’Alberto, ha sottolineare il «fallimento totale dell’amministrazione», costretta a chiudere una scuola dove «si è speso un milione di euro per il miglioramento sismico». D’Alberto ricorda il balletto delle aperture e delle chiusure dell’istituto, «riapertura avvenuta sulla base di verifiche senza approfondimento. Chiediamo che si accertino le responabilità della progettazione per la sistemazione sismica per cui si è speso un milione di euro, che ci sia un accertamento di responsabilità sulla tipologia di verifica, qualche approfondimento è stato fatto, con il controsoffitto presente nelle aule». La vicenda, secondo il Pd, dimostra «di nuovo l’assenza totale di programmazione con soldi buttati via»; la seconda questione, aggiunge D’Alberto, «è una scarsa chiarezza e traparenza sulle verifiche: i genitori hanno pienamente diritto a chiedere spiegazioni quello che è stato fatto. Questa amministrazione, dal 2009, sulle scuole ha fatto solo errori perchè non ha programmato. Abbiamo chiesto una commissione speciale che non è stata mai convocata perchè questa amministrazione non vuole tirare fuori le carte e fare chiarezza».
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