Continua l'assalto alla Asl per la vaccinazione contro la meningite VIDEO

TERAMO – «Allo stato attuale secondo i rilevamenti dell’Istituto Superiore di Sanità non vi è alcun aumento di casi di meningite in Abruzzo. Appena 4 nel 2015 e 3 i casi rilevati nel 2016. Tuttavia, per dare risposte ai cittadini, in un momento tra l’altro in cui si è fatta largo una preoccupazione sociale, la Regione sta valutando l’ipotesi di anticipare gli effetti del nuovo piano nazionale di vaccinazione».

Così l’assessore alla sanità dell’Abruzzo Silvio Paolucci, dopo gli ultimi casi di meningite, non contagiosa, in regione (un anziano ricoverato a Sulmona il 28 dicembre scorso; una donna ieri nell’ospedale di Avezzano). Paolucci lancia messaggi tesi ad attenuare «la psicosi sociale. I casi – dice – sono stati totalmente ignorati dai media negli ultimi due anni. Resta fermo l’invito alla vaccinazione, dopo aver consultato il medico e i centri di vaccinazione». In particolare, in queste ore il Servizio della Prevenzione e Tutela sanitaria del Dipartimento regionale per la Salute e il Welfare sta riflettendo sulla predisposizione di un provvedimento che consenta a tutti cittadini rientranti nelle categorie previste di ricevere, a carico del Servizio sanitario nazionale, il vaccino contro il meningococco più adatto alla propria fascia di età e di rischio. E’ in corso il reperimento dei vari tipi di vaccino.

E intanto sono oltre centinaia (solo l’altro giorno 250) le dosi di vaccino contro la meningite somministrate in media al giorno presso il Dipartimento di prevenzione della Asl di Teramo, in contrada Casalena. Tanta gente, soprattutto mamme, hanno preso d’assalto il servizio per vaccinare se stesse e i figli.

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