Il prefetto Patrizi: «Anche il cittadino partecipi a rendere le città più sicure» VIDEO

TERAMO – E’ fondato su un deciso incremento dei servizi di prevenzione, con il ricorso a sinergie decisive con diversi livelli di governo a cui può contribuire anche la parte privata degli istituti di vigilanza, la pianificazione delle attività di ordine e sicurezza pubblica illustrata questa mattina dal prefetto di Teramo, Graziella Patrizi. Il rappresentante di Governo, nel tracciare un bilancio annuale dei servizi espletati sotto il coordinamento prefettizio e sugli imput ministeriali, ha sottolineato come sia decisivo il contributo degli enti locali e dei singoli cittadini, alla cosiddetta "sicurezza partecipata": «E’ l’unico modo – ha detto il prefetto Patrizi – per riuscire a garantire risultati soddisfacenti per la collettività e livelli accettabili di sicurezza per i cittadini». In questo senso rientra anche il programma di integrazione che riguarda i richiedenti asilo, protagonisti di attività di inserimento in 8 dei 15 comuni che hanno organizzato l’accoglienza dei migranti: «La provincia di Teramo, che è quella in Abruzzo che registra il più alto numero di stranieri regolari residenti, oltre 28mila – ha riferito il rapresentante di Governo -, conta attualmente 859 ospiti dei programmi di accoglienza in 223 strutture». Quanto alle dinamice del contrasto alla commissione dei reati, il prefetto Patrizi ha evidenziato la tuttosommato tranquilla realtà del Teramano, che si caratterizza per il fenomeno della criminalità di transito, soprattutto dalla Puglia, Calabria e Lazio, favorita dall’ottima viabilità e dalla posizione baricentrica della provincia: «E’ un fenomeno – ha detto – che può avere delle ripercussioni, per quanto riguarda un certo tipo di criminalita, non radicata sul trerritorio, che proviene dall’esterno, fa delle battute e poi va via».