POLITICA SU ENEL

TERAMO – Mentre molti comuni della provincia di Teramo continuano a soffrire la mancanza di energia elettrica e si affida a generatori molto spesso a secco per mancanza di gasolio, si infiamma la polemica sui disservizi cresti dell’Enel che all’ottavo giorno di emergenza ancora non rialimenta quasi 9mila contatori. E’ il Governatore Luciano D’Alfonso a tornare sulla discussione degli investimenti: «Enel ha il dovere di controllare:
50 milioni di investimenti effettuati nel 2016 – ha detto il presidente intervenendo ad una trasmissione Rai –  devono dare luogo a un’imponente quantità di chilometri di rete rinnovati. Questo è il dato che voglio approfondire. Ho già avvertito i vertici di Enel, lo farò appena superata l’emergenza». Sull’Enel che oggi ha lasciato al buio per un’ora anche il centro coordinamento soccorsi della prefettura di Teramo al Parco della Scienza si scaglia il vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti che si dice «pentito di non aver chiesto le dimissioni del direttore generale Carlo Taburi, sabato scorso nel corso del confronto proprio a Teramo» e ne chiede un immediato passo indietro. Per Paolo Tancredi, deputato teramano di Area popolare, «nessuno vuole infierire su chi sta lavorando alacremente e in maniera encomiabile sul campo – dice – ma non possiamo neppure fare a meno di denunciare gravi criticità. Gli investimenti nella rete effettuati negli ultimi anni sono stati dissipati per raggiungere i campi fotovoltaici sparsi sul territorio che producono energia scarsa e inefficiente. Quanto sta avvenendo è
davvero intollerabile».