Gentiloni a Teramo: «Fare in fretta per non perdere fiducia nel futuro». Ma non prende impegni VIDEO

TERAMO – «Oggi il rischio maggiore è quello di perdere un pò di fiducia nel futuro in queste zone. Quindi bisogna risolvere i problemi di emergenza ma piano piano ridare speranza e reinvestire sulle vocazioni di questi territori". E’ stato ispirato all’obiettivo del "fare in fretta", il confronto del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con i sindaci, che hanno offerto al premier un quadro che forse nemmeno lui poteva immaginare, rispetto a quanto prospettato a Roma nella seconda metà di gennaio. Al punto da giustificare senza dubbio l’esigenza di un "Decreto Abruzzo". Ma l’impressione è stata che il Pimo ministro sia venuto a Teramo per tenere buona la folla delle istituzioni locali arrabbiate, ma che in concreto non ha preso impegni, quegli  impegni che una provincia colpita due volte, da terremoto e maltempo, voleva ascoltare proprio da lui.

Gentiloni ha sottolineato la situazione critica di tutti i Comuni, ma soprattutto del territorio della provincia di Teramo, che "hanno vissuto in modo speciale la concentrazione tra terremoto e nevicata senza precedenti". In questi mesi, i sindaci hanno chiesto interventi specifici e procedure accelerate per le scuole, gli alloggi di emergenza, la rimozione delle macerie e la ripresa economica. Il presidente del Consiglio ha garantito che questo è anche l’obiettivo del Governo «perchè – ha dichiarato – dobbiamo essere consapevoli che una parte del nostro Paese è stata colpita in modo molto grave». «Non si è trattato solo di un episodio ma purtroppo di una sequenza. Questo non deve incrinare la coesione delle nostre comunità e la fiducia nel futuro. Però bisogna lavorare e lavorare in fretta perché solo se le Istituzioni saranno veramente unite e rapide questo potrà consentire di restituire fiducia ai nostri territori – ha sottolineato il primo ministro».

Per raggiungere questo obiettivo, il capo del Governo ha rimarcato che "bisogna lavorare per fare in fretta, perchè solo se le istituzioni, dal Governo, alla Regione, ai sindaci, alla Protezione Civile saranno veramente unite e rapide. Lungaggini e ritardi, per il Presidente del Consiglio dei Ministri, favoriscono quello che "oggi e’ il rischio maggiore, cioè di perdere fiducia nel futuro». «Quindi – ha concluso – bisogna risolvere i problemi dell’emergenza ma, pian piano, dare speranza e reinvestire nel futuro, ovvero, nelle vocazioni del territorio, nel turismo, nell’agricoltura, nelle imprese». Nel congedarsi con i sindaci del Teramano, il presidente del Consiglio ha poi promesso che tornerà presto per un nuovo incontro.

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