La rivolta dei sindaci "non invitati": «Vogliamo subito un decreto» INTERVISTE

TERAMO – Un decreto per l’emergenza maltempo. È quanto hanno chiesto, nel corso di un incontro "personale" con il premier Paolo Gentiloni, a margine della riunione in Provincia di Teramo di questa mattina, i sindaci dei comuni fuori cratere sismico ma duramente colpiti dal maltempo tra i quali quello di Notaresco, Diego Di Bonaventura, di Castellalto Vincenzo Di Marco, di Cellino Attanasio Giuseppe Del Papa, di Atri Gabriele Astolfi.

Sindaci delusi per non essere stati invitati a quella che era "una riunione operativa e convocata all’ultimo momento", come ha spiegato il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino. "Abbiamo detto al premier che serve un decreto per l’Abruzzo per l’emergenza neve – ha detto il sindaco di Notaresco, Di Bonaventura – non può far finta che in Abruzzo non sia successo nulla. Abbiamo capannoni industriali e agricoli crollati, famiglie evacuate, un territorio distrutto al quale noi adesso non sappiamo dare risposte. Il cuore ce lo mettiamo noi, abbiamo bisogno di risorse".

Sulla stessa linea i sindaci di Castellalto, Atri, Cellino Attanasio, ma anche quelli della montagna teramana.
"Noi siamo fuori da ogni decreto, non siamo nel cratere, non c’è quello sul maltempo, non abbiamo certezze se la somma urgenza verrà rimborsata", dice il sindaco di Cellino Attanasio, al quale si unisce il coro della montagna teramana. "Neanche invitati alla venuta del presidente Gentiloni – afferma il primo cittadino di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis – però mi sono infiltrata ugualmente e ho avuto la possibilità di parlare
direttamente con il premier al quale ho rappresentato le difficoltà dei nostri territori, come Castel Castagna, Isola del Gran Sasso, Colledara, Pietracamela". E di aiuti ad hoc ha parlato anche il sindaco di Pietracamela: "Il premier ha detto che non ci lasceranno soli, che saranno presi provvedimenti speciali e che ci darà anche la
banda larga – dice Michele Petraccia – noi invece abbiamo bisogno di essere assistiti, non possiamo desertificare la fascia appenninica teramana".

 

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