TERAMO – Una grande manifestazione, con una grande risposta da parte dei cittadini che hanno portato nel cuore di Roma la protesta contro il Palazzo. Ma al ritorno da questa giornata romana, dove oltre 1.800 teramani e abruzzesi hanno protestato per vedere riconosciuti i danni della ‘tempesta perfetta’ del mese di gennaio, il micidiale mix di terremoto e neve, sembra di aver partecipato a quegli esodi sportivi di vechia memoria, quando si partiva speranzosi in migliaia e si tornava spesso sconfitti e con un obiettivo sfumato. Ecco, il parallelo calza rispeto alla parte istituzionale di questa manifestazione di sindaci e cittadini a Montecitorio prima e a Palazzo Chigi dopo. Non comprendiamo fino in fondo la soddisfazione dei nostri amministratodi quando si affrettano a commentare con toni enfatici quanto accaduto oggi. Hanno ragione da vendere quando sottolineano la presenza, i numeri della partecipazione pubblica. Ma dagli incontri istituzionali, nei quali la carica più alta dello Stato incontrata è stata quella del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paola De Micheli, non è uscito quanto ci si aspettava e che alcuni sindaci di comuni più piccoli hanno sottolineato. Mica impegni precisi, somme e tempi, ma altre parole, tante altre parole, con una generica "presa di attenzione" che sa tanto di presa in giro, come presa in giro fu il tour sotto alla ioggia del premier Gentiloni a Montorio e a Teramo di qualche settimana fa.
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