Paolucci: «Ospedale unico con casistiche e rete assistenziale sui presidi» INTERVISTA

TERAMO – «Investiremo ancora di più sul personale e aggiungeremo anche altre risorse». C’è euforia negli ambienti sanitari per le nuove assunzioni e l’assessore regionale Silvio Paolucci ne è l’incarnazione, oggi a Teramo. Tanto da sciorinae anche gli importanti traguardi a livello nazionale di una "ex regione canaglia": «Bisogna dirlo con forza questo agli abruzzesi – dice Paolucci -. E’ il frutto di una riorganizzazione che da un lato ha portato a un traguardo storico tra gli obiettivi di salute, dall’altro il ministro Lorenzin ha detto che per la prima volta tra le cinque regioni sotto alla soglia dell’adempienza non c’è la regione Abruzzo. E anzi io dico che, avendo i dati alla mano cha tra circa un mese saranno ufficiali, che abbiamo scalato le classifiche anche in rapporto ad altre regioni: ieri eravamo ultimi, oggi siamo oltre la metà della classifica. L’ottimo risultato di 181 punti Lea provvisorio va sottolineato tante volte – aggiunge l’assessore regionale alla sanità -. E’ uno straordinario risultato: abbiamo conti che sono migliori rispetto ai piano sottoscritto. Avevamo concluso con il Governo un piano di riqualificazione che prevedeva una perdita di 37 mln euro, che avrebbe poi trovato copertura nel bilancio della sanità e non l’altro bilancio, dunque non gravando sulle tasche dei cittadini: ebbene ci siamo attestati a meno 23, ovvero meglio per 14 milioni di euro. Credo che in sanità stiamo dando dei buoni esempi».
Ospedale unico nel teramano. Capitolo ospedale unico: «Sarebbe straordinario per l’Abruzzo e per il Teramano – ha detto Paolucci – perchè concentrare la casistica significa fare più qualità. Io immagino che chiunque volesse farsi operare a un ginocchio, lo vorrebbe fare dal professionsiata che fa 100 interventi e non 10 e questo è possibile farlo solo così, concetrare la casistica significa dare più qualità e riorganizzare i costi, per renderli più sostenibile. Allo steso tempo, grazie alla delibera 129 del 30 marzo, che aspettavamo da trent’anni, abbiamo tutto lo spazio per il cosiddetto extraospedaliero, tra residenzialita e riabilitazione, per dare seguito a tutto quello che potrà esere una realtà assistenziale delle strutture che evidentemente residuerà dall’ospedale unico».
Paolucci: «Sceglie il territorio dove». C’è polemica sul dove individuare l’ospedale unico: «Dove realizzarlo è il territorio che decide – ha spiegato Paolucci -, non spetta alla Regione surrogare nella scelta. Io credo che i 4-5 luoghi indicati sono tuttosommato abbastanza vicini l’uno all’altro e che ci si può arrivare con il buon senso a una scelta molto utile per tutta la provincia ma nche per tutta la regione. Un presidio di qualità, che concentra le casistiche, centrale rispetto a tutta la provincia, assieme a una rete assistenziale extraospedaliera anche sui presidi che risulteranno da questa scelta, che non toglierà niente a questi presidi, nessun posto di lavoro, ma completerà l’assistenza, credo che sia un passaggio straordinario. Bisogna avere coraggio per questo cambiamento».