Brucchi propone l'ospedale unico a Piane Sant'Atto ECCO DOVE

TERAMO – Piane Sant’Atto quale zona territoriale dove individuare il nuovo ospedale unico per acuti della provincia di Teramo. La proposita, la quarta in ordine di tempo – dopo quelle del direttore generale Asl, Roberto Fagnano, del vicepresidente della Regione, Paolo Gatti e del consigliere provinciale Maurizio Verna -, arriva dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ed è quella che vuole assumere maggiore autorevolezza perchè proposta del capoluogo e del presidente del comiutato ristretto dei sindaci dell’azienda sanitaria.
La localizzazione individuata da Brucchi è quell’ampia porzione di territorio all’uscita di San Nicolò, che costeggia a sinistra la Teramo-Giulianova, che lambisce la zona industriale di Sant’Atto per avvicinarsi a Bellante stazione: «Da una prima valutazione ha tutte le caratteristiche per rispettare i parametri previsti nello studio realizzato recentemente dal Direttore Generale della Asl, Fagnano – scrive il sindaco -. L’area di intervento ha una estensione considerevole che prevede la possibilità di ulteriori sviluppi successivi. In essa non vi sono aree edificabili e fabbricati né aziende insediate. Interessante, ai fini della proposta, la presenza in confine con il Centro Iperbarico, struttura sanitaria già in esercizio.  Per quanto riguarda l’accesso, esso è garantito dalle vie della grande comunicazione, con il vicino svincolo di San Nicolò – Sant’Atto della SS 80 (raccordo Teramo-Mare), nonché dall’innesto con la SP 3 San Nicolò-Garrufo di collegamento con la Val Vibrata.  Di rilievo il fatto che nelle zone vicine non ci sono aree da cui possano derivare rischi ambientali».   

È chiaro che questa proposta, così come le altre, dovrà essere valutata e discussa in un Consiglio Comunale straordinario, aperto, al quale dovranno prendere parte, oltre a Regione, Provincia e Asl,  tutti rappresentanti politici del territorio. «Questa, così come altre scelte che in questi giorni si stanno portando avanti (vedi anche l’ex manicomio) ritengo – dice Brucchi – debbano obbligatoriamente essere oggetto di partecipazione da parte di tutti i portatori di interesse e delle realtà istituzionali, perché proprio da queste scelte, anche e purtroppo a causa del terremoto e della necessaria riqualificazione della città, passa il nostro futuro».