Futuro In replica a Caccioni: «Se è in consiglio è proprio per una giunta a 9…»

TERAMO – «Se a sostenere che in Futuro In ci sia un deficit di condivisione politica è chi è stato assente al 90 per cento delle decine di riunioni, si supera il limite della comicità». Non si fa attendere la replica di Valerio Pelusi, il coordinatore della lista di maggioranza relativa in amministrazione a Teramo, alle esternazioni di Alfredo Caccioni, uno dei due consiglieri ‘dissidenti’ uscito dal gruppo. «A parte la scarsa eleganza – scrive Pelusi -, che si traduce nella incapacità di comprendere lo stile, forse fin troppo signorile, con cui la lista di Futuro In lo ha trattato, se a porre questioni di metodo e ad avventurarsi addirittura sul tema dei "fini personali", è un consigliere che nel 2014 è rientrato in Consiglio solo grazie ad una giunta a 9 con quattro assessori di Futuro In, per la quale soluzione ha attivato se stesso prodigandosi come mai accaduto per un problema della città, si sfiora anche il ridicolo». Pelusi, per sottolineare lo scarso interesse di Caccioni alle questioni cittadine, ricorda il quasi insistente numero di interventi in consiglio comunale in 8 anni di consiliatura, rispetto alle interviste su «questioni di prossimità geografica e lavorativa (come non ricordare la polemica esilarante sui genitori che parcheggiavano nei pressi della Molinari dove erano stati spostati i bambini, che recavano fastidio…a chi ?!?)».

«Comprendiamo il suo problema – aggiunge Pelusi -, quello di essere leale con il Sindaco che ha sostenuto e con gli elettori che lo hanno votato, ovvero, in caso contrario, di trovare spiegazioni decenti per quello che sarebbe un atto di slealtà che farebbe sprofondare la città in un interminabile commissariamento». Il coordinatore comunale bolla anche il paventato rientro nel gruppo, come anticipato dallo stesso consigliere, qualora venissero accolte le richieste dei ‘dissidenti’: «Non si dia pena il Caccioni: ora che l’abbiamo conosciuto meglio, e tenendo per noi il resto della copiosa monografia che potremmo scrivere, faremo volentieri a meno di lui».