Una bandiera sul municipio, il grazie di Teramo ai volontari della Cri VIDEO

TERAMO – Sventola da questa mattina, al balcone principale del Palazzo di città (ospitato temporanemante nella ex sede della Banca d’Italia, in via Carducci), il vessillo della Croce Rossa Italiana. Il Comune di Teramo ha infatti aderito all’invito dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, di esporre la bandiera dell’associazione internazionale di volontariato che oggi viene celebrata in tutto il globo con la Giornata mondiale, nella ricorrenza della nascita del suo fondatore, Henry Dunant. Il vessillo è stato esposto con un piccolo cerimoniale dal vicesindaco Mirella Marchese, dall’assessore comunale alle Politiche Sociali, Eva Guardiani, e dalla consigliera comunale Francesca Chiara Di Timoteo, che è volontaria del Comitato locale della Cri.
Si tratta di un segno tangibile della riconoscenza e del ringraziamento della comunità teramana al supporto e al sostegno che quotidinamente i volontari locali della Cri mettono a disposizione dei vulnerabili. Sono tante le attività con cui la Cri è importante forza di terzo settore, a cominciare dall’ausilio sanitario al servizio di emergenza 118 della Asl di Teramo, ai trasporti degli infermi, allo sportello sociale, all’assistenza dei meno abbienti, a tutti i servizi espletati nel corso delle calamità naturali con il personale di Protezione civile della Cri.
A tutta la comunità è stato trasmesso il messaggio di saluto di Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana: «Con l’8 Maggio vogliamo celeb
rare tutti i nostri volontari che in ogni angolo dell’Italia, da nord a sud, donano se stessi per aiutare chi è più vulnerabile, chi è in difficoltà, chi vive nelle tante zone grigie della nostra società. Il volontario non è un supereroe, chiunque può diventare volontario di Croce Rossa. Ognuno può diventare un volontario e ciascuno può fare la differenza durante un terremoto, oppure aiutando una famiglia in difficoltà, sui moli degli sbarchi di migranti o a bordo di un’ambulanza».