Gatti: «'Andazzo' imbarazzante. Il sindaco vada in consiglio e chieda responsabilità a tutti» VIDEO

TERAMO – Mentre due dei tre ‘dissidenti’, in assenza di novità dal sindaco Brucchi, annunciano che firmeranno la mozione di sfiducia al sindaco che l’opposizione consiliare sta organizzando, il leader di Futuro In, Paolo Gatti, rompe l’enpasse in cui versa la situazione amministrativa per sottolineare come l’iniziativa degli oppositori interni alla maggioranza non fonda su motivazioni politiche e per tornare ad invitare il sindaco ad affrontare la crisi in consiglio comunale, chiamando alla responsabilità ciascuno dei consiglieri: «Va istituzionalizzata – ha detto stamattina nel corso della sua intervista a Super J-. Non è una crisi che si risolve al bar, si risolve davanti alla città con grande trasparenza, come si conviene a una città capoluogo. Il sindaco vada in consiglio comunale con il bel programmino delle cose da fare, poi se c’è una maggioranza su un programma di cosa da fare che con il commissario non si farebbero, poi il sindaco si assume la responsabilità di scegliere evitando però quella cosa tanto triste di dire questo assessore sì perchè mi sta simpatico, quell’altro no perchè è antipatico». I numeri però non ci sono e Gatti definisce la situazione complicata: «Dalle informazioni scarne in mio possesso – aggiunge il leader di Futuro In – sento che la situazione è complicata». 

Proprio suilla responsabilità politica degli eletti, il vicepresidente del consiglio regionale, ha per la prima volta ammesso che il gruppo di Futuro In aveva valutato nel recente passato di far venire meno il sostegno al governo Brucchi, ma che la esigenze della città avevano preso il sopravvento: «questo andazzo francamente imbarazzante di alcuni consiglieri che sono stati definiti malpancisti andava avanti da parecchio e non è un mistero che un annetto fa una riflesione si è aperta sull’andamento ma poi perchè siamo delle persone responsabili e rifelssive tra agosto e ottobre si è scontrata con la realtà di mille sfollati e dunque che cosa? Chiunque abbia un minimo di cnoscenza delle cose, sa che tre mesi di commissariamento sono poca cosa ma oltre un anno oggi in qualsiasi comune sarebbe una cosa rovinosa» .

Sollecitato sulla responsabilità di Gatti politico nella gestione della giunta Brucchi, l’ex asessore regionale ha specificato di essere stato «chiamato a dare dei consigli perchè avevo formato una lista. Ho preso atto che spesso non sono stato ascoltato, ma francamente delle situazioni del comune non mi sono interessato; per fare un esempio sento un mio assessore una o due volte al mese oppure ogni due mesi, anche perchè sono impegnato a fare qualcosa per cui sono stato eletto».