ALBA ADRIATICA – Anche due ville ad Alba Adriatica tra i beni immobili sequestrati dai Finanzieri del Comando provinciale di Roma, per un valore di circa 10 milioni di euro, nei confronti di Walter Dezi, imprenditore romano con significativi precedenti per reati fallimentari e tributari, e dei suoi congiunti. La misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale capitolino su proposta della locale procura della Repubblica, trae origine dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nell’ambito del fallimento della International Service Group srl e della Daf srl, società operanti nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti elettronici e riconducibili a Dezi e ai suoi familiari. Il provvedimento si fonda sul fatto che le ricchezze accumulate negli anni sono frutto di abituali attività criminose e risultano nettamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati. Così si pronuncia il Giudice della Prevenzione in merito alla pericolosità sociale dei proposti: «quanto meno a partire dal 2006 hanno commesso una serie strutturata, sistematica e plurima di fatti di bancarotta fraudolenta e di frode fiscale di enormi proporzioni (fatturazione per operazioni inesistenti attraverso cartiere, commercializzando un’ingente quantità di prodotti di alta tecnologia acquistati all’estero) così procurandosi un illecito arricchimento di rilevante entità e cosi manifestando uno stile di vita delittuoso». Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di appurare che i soggetti colpiti dalla misura patrimoniale hanno scientemente ostacolato la riconducibilità dell’effettiva gestione delle imprese attraverso la creazione di assetti proprietari e amministrativi «di comodo» e l’interposizione di compiacenti «prestanome». I beni oggi sequestrati oltre alle due ville ad Alba Adriatica sono: un appartamento a Roma, tre ville a Fiano Romano (Roma); un terreno seminativo di circa tre ettari a Fiano Romano; oltre 5 milioni di euro depositati su conti correnti accesi presso istituti di credito di San Marino (già bloccati dall’Autorità sammarinese su input dell’Autorità Giudiziaria); saldi attivi di ulteriori conti correnti intestati ai soggetti proposti ed alle società loro riconducibili; quote sociali relative al capitale di 6 società riconducibili ai soggetti proposti; 3 autoveicoli; 1 noto marchio di prodotti elettronici.
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