Dottoressa uccisa dal suo stalker: fatali le ferite al collo inferte da un coltellaccio

TERAMO – Fatali, per Ester Pasqualoni, la dottoressa uccisa mercoledì pomeriggio nel parcheggio dell’ ospedale Val Vibrata di Sant’Omero, le coltellate che l’hanno raggiunta al collo. È quanto emerge dall’autopsia effettuata questo pomeriggio dal medico legale Silvestro Mauriello (e non Alessandro come scritto erroneamente in precedenza) dell’università di Roma Tor Vergata, che ha stabilito come la donna sia stata raggiunta da numerose coltellate al collo e al torace, la maggior parte delle quali poco profonde, come quelle al collo che hanno lacerato vasi vitali. Lesioni inferte, si è appreso, con un’arma da punta e da taglio, non una roncola come ipotizzato inizialmente ma un coltello molto robusto. Sempre nel pomeriggio è stata effettuata l’autopsia sul corpo del presunto omicida, Enrico Di Luca, che si è tolto la vita in un appartamento di Martinsicuro, con l’esame che ne ha confermato la morte per asfissia. 

I FUNERALI. Intanto i familiari hanno organizzato la camera ardente, che verrà aperta questa sera alle 20 nella chiesa della Madonna della Salute nel quartiere di  Villa Mosca, dove risiede la madre 90enne. I funerali sono previsti per domani pomeriggio alle 16.30, non a Roseto dove l’oncologa viveva da separata con i due figli adolescenti ma a Teramo, nella chiesa di Villa Mosca.

LE CERIMONIE CIVICHE. Ieri sera in piazza Orsini a Teramo di fronte al Monumento alla Maternità di Venanzo Crocetti, si è svolta una veglia commemorativa organizzata dal Centro di Cultura delle Donne "Hanna Arendt" e dal movimento "Se non ora, quando?" di Teramo. Una folla di persone, soprattutto donne, in rigoroso silenzio ha ricordato la figura dell’oncologa, deponendo delle candele rosse nei giardini di fronte al Municipio. Il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, ha già annunciato che per i funerali della concittadina la città costiera osserverà il lutto cittadino. Inoltre domani sera alle 21 dal lido "la Lucciola" a Roseto partirà una fiaccolata per ricordare la figura dell’oncologa.

IL PRESUNTO ASSASSINO. E’ stato trovato senza vita, impiccato in casa alla spalliera del letto, con una fascetta auto stringente: l’assassino della dottoressa oncologa Ester Pasqualoni, barbaramente uccisa con quattro colpi di roncola ieri nel parcheggio dell’ospedale Val Vibrata. Enrico Di Luca, 69 anni di Martinsicuro, ex investigatore privato, da ieri era ricercato per l’omicidio. L’uomo era fuggito a bordo della sua Peugeot 106 bianca, che già ieri sera era stata ritrovata nel parcheggio condominiale di una abitazione della quale aveva le chiavi, ma che non era la sua, in via Baracca, a Villa Rosa di Martinsicuro. Probabilmente si è ucciso subito dopo l’omicidio.

IL DELITTO MERCOLEDI’. La dottoressa Ester Pasqualoni, 53 anni, medico oncologo Ospedale di Sant’Omero, è stata uccisa poco dopo le 16 nel parcheggio dell’ospedale. E’ morta per un colpo violentissimo alla nuca, che l’ha quasi decapitata, sferrato forse con una piccola ascia o una roncola. Colpita e lasciata agonizzante tra le macchine, dove l’ha notata un dipendente dell’ospedale che ha lanciato l’allarme. L’intervento dei colleghi del pronto soccorso non è però servito a salvarla, perché era morta. 

IL TESTIMONE OCULARE. Qualcuno ha visto la dottoressa, poco prima di essere uccisa, litigare con un uomo. E il sospetto forte che ad ammazzarla sia stato un uomo di circa 65 anni che due anni fa l’aveva perseguitata fino a farle sporgere denuncia, è stato confermato in serata quando è stata ritrovata la macchina dell’uomo, una Peugeot di colore bianco, a Martinsicuro, al cui interno c’erano inequivocabili macchie di sangue. Adesso é caccia all’uomo, in tutta la provincia, a partire da dove è stata trovata la macchina: sotto controllo tutte le amicizie dell’uomo, parenti e contatti. Potrebbe avere le ore contate e la notizia del suo fermi, in serata, è stata smentita dai carabinieri del nucleo investigativo che indagano.

FEMMINICIDIO. Dunque un femminicidio in piena regola, con lo stalker protagonista della sua efferata azione di vessazione fino all’atroce delitto. Due anni fa la dottoressa benvoluta da tutti l’aveva denunciato ma alla cosa non era stato dato seguito da parte dei magistrati.