Richetti: domato l'incendio, è allerta per il pericolo amianto

TERAMO – Dopo più di dodici ore di lavoro da parte del Vigli del Fuoco, l’incendio dello stabilimento produttivo della ditta Richetti in località Sant’Atto a Teramo è stato estinto.  Ora la preoccupazione maggiore è quella di tutelare la salute dei cittadini. Sul posto, infatti oltre ai vigili del fuoco, che stanno lavorando allo spegnimento di piccoli focolai dell’incendio, attivi nel reparto magazzini imballaggi, anche i tecnici dell’Arta per gli accertamenti necessari per verificare se è in atto l’inquinamento dell’aria.

L’incendio ha interessato ampie porzioni dello stabilimento produttivo di circa 10mila metri quadrati di superficie. Le fiamme hanno completamente distrutto il magazzino imballaggi e prodotti finiti, che ha subito anche il crollo totale delle strutture di copertura e la distruzione delle lastre ondulate in fibroaminato (eternit). Si è successivamente diffuso al reparto produzione con il coinvolgimento di attrezzature, materiali combustibili e una cisterna di oli vegetali per uso alimentare.

TAVOLO TECNICO Negli uffici di un altro stabilimento della ditta Richetti, nelle vicinanza di quello interessato dall’incendio, è stato convocato d’urgenza, un tavolo tecnico con Arta, agenzia regionale tutela ambientale, e sindaci dei Comuni interessati, per fare il punto della situazione e decidere l’adozione di eventuali provvedimenti a tutela della salute pubblica. Al tavolo hanno preso parte il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, il sindaco di Bellante, Giovanni Melchiorre, e il sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco. Il sindaco Brucchi, di concerto con i colleghi dei comuni interessati, ha già  predisposto i primi interventi. Tra questi la verifica entro 20 metri dall’incendio della presenza di eventuali macroframmenti di amianto e la verifica immediata della qualità dell’aria a Teramo-San Nicolò a Tordino, Piane Sant’Atto, Case Molino, Bellante. Intanto è in arrivo da Chieti un campionatore in grado di analizzare grandi volumi di aria 24 ore su 24.

IL GIORNO DOPO Il giorno dopo con le sue luci mette a nudo tutto quello che le tenebre nascondevano: lo scheletro del capannone che fungeva da magazzino degli imballaggi della Richetti, nella zona industriale di Sant’Atto, arde ancora in alcuni focolai i vigili continuano nella loro opera di spegnimento, che è andata avanti per l’intera notte non solo con il lancio di acqua e ritardante. I pompieri teramani, quelli pescaresi con il rinforzo da Nereto, hanno lavorato tecnicamente per impedire che il fuoco, molto aggressivo e padrone della zona per la presenza di materiali altamente infiammabili, potesse distruggere tutto e quindi anche lo stabilimento accanto della produzione e la grande cella frigorifera con i prodotti finiti. 

E’ stata dunque una notte particolarmente impegnativa per i vigili del fuoco. Il massiccio schieramento di uomini e mezzi ha impedito che il vasto incendio si propagasse ad una cella frigorifera di circa 1.500 metri quadrati al cui interno sono stoccati prodotti finiti (merendine fresche) ad alcuni silos e serbatoi di gas presenti all’esterno del capannone e a tre linee di produzione. I vigili del fuoco stanno continuando a lavorare  per lo spegnimento del magazzino degli imballaggi, dove si è sviluppato inizialmente l’incendio che ha determinato anche il crollo del tetto di tale reparto. La copertura del capannone è realizzata in lastre di eternit e parte di essa è andata distrutta dalle fiamme. Per tutta la notte l’incendio ha prodotto una densa e alta colonna di fumo. Sul posto è intervenuto anche il personale dell’Arta, che ha proceduto ad effettuare i necessari accertamenti, per la verifica di eventuali condizioni di inquinamento ambientale.
L’intervento di soccorso è stato imponente e in questo va segnlato anche il ruolo svolto dai volontari di Protezione Civile della Cives che ha fornito assistenza con la distribuzine delle bottiglie di acqua, per il sostegno al personale impegnato e alle persone impegnate nella lotta contro il fuoco.